AlpinismoAlta quota

Alpinismo al femminile in Himalaya

Tra le spedizioni che saranno in Himalaya questa primavera, ce ne saranno due tutte al femminile. La prima è internazionale al Dhaulagiri ed è guidata da Sophie Lavaud, che ha nelle gambe ben 11 8000; la seconda all’Annapurna da Maya Sherpa, recentemente riconfermata alla guida dell’Everest Summiteers Association, che si occupa di formazione, educazione ambientale e supporto nella regione del Khumbu e in generale in Himalaya. L’alpinista nepalese raggiungerà poi il team della Lavaud per salire il Dhaulagiri.

La spedizione al Dhalagiri

A farne parte otto alpiniste Sandra Leal, Caroline Fink e Lisa Roosli (Svizzera), Uta Ibrahimi (Kosovo), Viridiana Alvarez (Messico), Klara Kolouchova (Repubblica Ceca), Naoko Watanabe (Giappone) e Maya Sherpa (Nepal). L’intenzione è quella di salire senza ossigeno supplamentare.

La spedizione ha anche un’anima solidale, partecipando al progetto Prayaas dell’associazione Terre des Hommes, di cui Lavaud è ambasciatrice, che ha l’obiettivo di aiutare e quindi aumentare la possibilità di sopravvivenza delle donne e dei neonati durante il parto nelle zone più remote del Nepal.

All’Annapurna

Prima del Dhalagiri, Maya Sherpa sarà all’Annapurna con due alpiniste nepalesi, Poornima Shrestha e Sharmila Syangtyan.

Il loro palmarès è importante: Maya Sherpa ha scalato l’Everest (tre volte), il K2, il Kangchenjunga, il Cho Oyu, oltre ai 7000 Pumori e Ama Dablam. Poornima Shrestha, giornalista e fotoreporter, ha affrontato già Everest, Manaslu e Ama Dablam.

Al momento sono in acclimatamento tra C1 e C2.

All’Annapurna, in una spedizione internazionale, c’è anche Viridiana Alvarez, che poi si unirà anche lei alla Lavaud.

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