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Coppa del Mondo SKIALP. Quarta sfera di cristallo per Robert Antonioli

Trionfo per gli azzurri tra le nevi di Madonna di Campiglio

La Coppa del Mondo Ismf di Sci Alpinismo si è conclusa nella giornata di domenica 28 marzo, tra le nevi di Madonna di Campiglio, con il successo nella classifica generale maschile di Robert Antonioli, che aggiunge così alla sua personale collezione la quarta sfera di cristallo. Una vittoria arrivata per Robert in una data speciale, come dimostra la dedica del premio andata alla mamma Michela, che compie gli anni proprio il 28 marzo.

“Sto abbastanza bene anche se ho patito molto le gare dei Mondiali e del Pierra Menta – raccontava alla vigilia dell’ultima tappa di Coppa del Mondo il campione di Valfurva – , quest’ultima poi mi ha proprio sfasato. Per questo motivo questa settimana sono rimasto fermo ai box per recuperare energie. Quest’anno la sfida per la vittoria finale è combattuta come non mai, vorrà dire che se vinco avrò maggiore soddisfazione. Il francese Anselmet è stata la sorpresa di quest’anno. E’ cresciuto molto, io spero di essere competitivo in tutte e tre le gare, anche se nella sprint ci sono tanti giovani che danno filo da torcere e quest’anno è molto difficile passare i quarti. Sono però convinto che sarà Italia show a Campiglio. Abbiamo tanti ragazzi in lotta per le classifiche”.

E show lo è stato davvero per gli italiani. I campioni del mondo SKIALP si sono sfidati a Madonna di Campiglio da giovedì 25 a domenica 28 marzo 2021. Quattro giorni totali, di cui 3 di gare e uno di riposo, che hanno visto assegnare le Coppe del Mondo overall e di specialità. Ripercorriamo insieme questo gran finale di stagione attraverso i report ufficiali dell’Apt Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena.

Giovedì 25 marzo 2021: Gara Sprint

Ad aprire le danze è stata la gara Sprint del giovedì, che ha visto trionfare la nazionale svizzera. Il team allenato dal tecnico italiano Oscar Angeloni ha portato a casa 4 vittorie su 6 categorie, conquistando 5 coppe di specialità sprint. La squadra italiana non ha però sfigurato, in una disciplina che per tradizione è avara di soddisfazione per i colori azzurri, visto che è arrivata una vittoria, quattro secondi e un terzo posto.

Protagonista assoluto di giornata, come del resto nelle altre tappe del circuito, è il talentuoso Arno Lietha, che ha vinto con disinvoltura qualifiche, batterie e finale, e pure la categoria espoir avendo solo 22 anni. La sfida femminile ha invece visto trionfare in finale la slovacca Marianna Jagercikova, già vincitrice due anni fa, nella stessa gara, sempre a Madonna di Campiglio.

L’unica affermazione italiana è giunta dalla valtellinese di Albosaggia Giulia Murada nella categoria under 23. Ma l’Italia può comunque sorridere visto che il lombardo di Valdisotto Nicolò Ernesto Canclini ha concluso secondo nella gara senior grazie ad una seconda parte di finale molto convincente e tutta all’attacco. E in piazza d’onore troviamo anche la friulana di Claut Mara Martini, che con un forcing in discesa ha pure sfiorato un clamoroso recupero e vittoria finale.

Nella gara senior dunque Arno Lietha ha fatto valere la legge del più forte, mentre Nicolò Ernesto Canclini con il secondo posto si conferma un profilo interessante per questa specialità. Terzo il francese Thibaualt Anselmet, che ha così guadagnato qualche punticino nella generale nei confronti del leader della overall Robert Antonioli, in questa occasione quinto dietro al belga Maximilien Drion Du Chapois, con il valdostano Nadir Maguet sesto.

In campo femminile Marianna Jagercikova ha dimostrato di esaltarsi quando gareggia sulle Dolomiti di Brenta ed è riuscita a trionfare sul traguardo in località Fortini, gestendo la rientrante Mara Martini, mentre sul terzo gradino del podio ha concluso la svizzera Marianne Fatton. Per quanto riguarda la under 23, la cui classifica viene ricavata dalla senior, vince Giulia Murada, davanti alla due francesi Manon Anselmet e Marie Pollet Villard, con l’azzurra Giorgia Felicetti quarta. In campo maschile Arno Lietha ha preceduto l’azzurro Giovanni Rossi, quindi lo spagnolo Pau Coll Turra.

Classifiche finali della specialità sprint: fra i senior primo Arno Lietha con 350 punti, davanti a Thibault Anselmet con 322 ed Ernesto Nicolò Canclini con 310. Nella under 23 bis di Lietha con 400 punti, quindi l’azzurro Giovanni Rossi con 330 e lo svizzero Florian Ulrich con 293.

In campo femminile la coppa di specialità se la aggiudica la svizzera Marianne Fatton con 371 punti, seguita dalla spagnola Marta Garcia Farres con  317 e da Mara Martini con 286. La graduatoria under 23 premia invece la valtellinese Giulia Murada con 390 punti, seguita dalla francese Marie Pollet Villard con 361, quindi l’altra transalpina Manon Anselmet con 317 punti.

Le prime categorie ad aprire la tre giorni di gare a Madonna di Campiglio sono state le under 20, che si sono caratterizzate per la doppia vittoria targata Svizzera: Matteo Favre al maschile e Caroline Ulrich fra le ladies. Nell’ultimo atto ha provato subito ad attaccare il valtellinese Rocco Baldini, che è stato il primo a cambiare nel tratto con gli sci nello zaino, ma nelle gradinate Matteo Favre ha poi agguantato la testa della corsa, mantenendo un discreto vantaggio fino al traguardo. Argento di giornata dunque per Rocco Baldini, quindi terzo l’altro svizzero Tobias Donnet e quarto il francese Noè Rogier. La generale sprint under 20 regala una grande gioia a Matteo Favre (256 punti), che scavalca il compagno di squadra Leo Besson (227), mentre l’azzurro Rocco Baldini conclude la stagione con un terzo posto con 217 punti.

In campo femminile ha trionfato Caroline Ulrich, che ha gestito meglio delle avversarie la finalissima a sei, seppure nel tratto conclusiva in discesa la valtellinese Samantha Bertolina abbiamo giocato il tutto per tutto, non riuscendo però a superare la rivale nello sprint. Terzo posto più staccato invece per l’atleta di casa Lisa Moreschini che è riuscita a contenere il recupero della spagnola Maria Costa Diez. La Ulrich si aggiudica anche coppa di specialità con 390 punti, davanti alle due azzurre Samantha Bertolina (353 punti) e Lisa Moreschini (325).

Venerdì 26 marzo 2021: Gara Vertical

L’Italia ha brindato solo con gli under 23 nella vertical race di venerdì, grazie a Giulia Murada e Andrea Prandi, i quali in vetta al Monte Spinale hanno vinto gara e coppa di specialità. Le competizioni più attese, quelle dei senior, hanno visto trionfare il 23enne belga Maximilien Drion Du Chapois, davanti al coetaneo trentino Davide Magnini, quindi la francese Axelle Gachet Mollaret.

I podi azzurri complessivi sono ben 7, considerando pure i risultati di Alba De Silvestro che ha concluso terza nella senior, Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina secondi nella under 20 e Giorgia Felicetti seconda under 23.

E’ stata dunque una giornata da incorniciare per il belga Maximilien Drion Du Chapois autore, nel pianoro prima dell’ultimo muro che portava al traguardo sul Monte Spinale a quota 2100 metri, di un’irresistibile azione di attacco con scatti a più riprese che gli hanno consentivo di scrollarsi di dosso il grintoso trentino di Vermiglio Davide Magnini. Maximilien ha così tagliato il traguardo, dopo 3500 metri di sviluppo e 600 metri di dislivello con il tempo di 23’56”, infliggendo 10 secondi a Magnini, quindi 24 secondi allo svizzero Werner Marti, 33 secondi all’altoatesino Alex Oberbacher e 35 secondi all’altro elvetico Martin Anthamatten.

Seguono in classifica il francese Thibault Anselmet (sesto) e vincitore della Coppa di specialità vertical, quindi Michele Boscacci, Christof Hochenwarter, Robert Antonioli e Andrea Prandi. Solo sedicesimo il trentino Federico Nicolini, leader della provvisoria di specialità prima di questa gara incapace di esprimersi al meglio su un tracciato che conosce a causa della troppa agitazione.

Francia, Svizzera e Italia. E’ questo il podio della sfida al femminile con Axelle Gachet Mollaret che ha chiuso con il tempo di 28’18″1, precedendo di 24 secondi Victoria Kreuzer e di 31 secondi Alba De Silvestro, seguite dall’austriaca Sarah Dreier e dall’altra elvetica Marianne Fatton.

Le classifiche under 23, estrapolate dall’assoluta, hanno visto primeggiare il valtellinese Andrea Prandi sul francese Julien Bernaz e sullo svizzero Julien Ancay, quindi in campo femminile la valtellinese Giulia Murada sulla fassana Giorgia Felicetti, con la francese Marie Pollet Villard terza.

Scendendo fra gli under 20 azione di forza per l’austriaco Paul Verbnjak che è riuscito a precedere di 37 secondi il vicentino Matteo Sostizzo, quindi di 39 secondi lo svizzero Thomas Bussard. In campo femminile, l’unica categoria che ha affrontato un percorso ridotto di 2500 metri di lunghezza e 450 metri di dislivello, la tedesca Antonia Niedermaier è riuscita a staccare nel finale di 4 secondi l’azzurra Samantha Bertolina, con la statunitense Grace Staberg terza e la trentina di Pejo Lisa Moreschini quinta.

Pur arrivando sesto sul Monte Spinale il francese Thibault Anselmet si aggiudica la coppa Vertical Race 2021 con 207 punti, davanti a Werner Marti con 205 e terzo Davide Magnini con 204. Nicolini è quinto con 201. Fra le ladies Axelle Gachet Mollaret fa l’en plein con 3 vittorie su tre gare, davanti alla svedese Tove Alexandersson e a Victoria Kreuzer. Nelle categorie under 23 Coppa per Andrea Prandi sul francese Julien Bernaz e sullo spagnolo Pau Coll Turra, quindi al femminile bottino pieno per Giulia Murada, sulla trentina Giorgia Felicetti e sulla francese Marie Pollet Villard.

Infine fra gli under 20 al maschile Paul Verbnjak ottiene 300 punti e complessivi e precede lo spagnolo Albert Perez Angles e lo svizzero Thomas Bussard. In campo femminile la tedesca Antonia Niedermaier si aggiudica la Coppa vertical, con Samantha Bertolina d’argento e la trentina Lisa Moreschini di bronzo

Il gran finale di domenica 28 con la Gara Individual

E’ stata una giornata da incorniciare per l’Italia anche perché a trionfare, al termine dei 13,5 km con un dislivello di 1670 metri con tre salite e altrettante discese, tracciate sui versanti del Monte Spinale, è stato il piemontese Matteo Eydallin, che ha concluso con il tempo di 1h23’36”, precedendo di 52 secondi il trentino di Vermiglio Davide Magnini, mentre la sfida per il terzo gradino del podio si è risolta addirittura allo sprint con il valdostano Nadir Maguet, capace di precedere il valtellinese Michele Boscacci. Un poker tutto italiano, come era prevedibile, nella competizione individual.

A spezzare l’egemonia azzurra ci ha pensato il francese William Bon Mardion, che è di casa a Madonna di Campiglio, visto che ha vinto ben 4 volte la Ski Alp Race Dolomiti di Brenta, ed in questa occasione è giunto quinto a 3’39” dal vincitore. Sesto Robert Antonioli, che nella gara trentina doveva soprattutto gestirsi per arrivare davanti al rivale della generale, il francese Thibault Anselmet. Prima dell’ultimo atto i due erano separati da due soli punti in classifica, ma il valtellinese non si è comunque risparmiato ed ha fatto la sua gara, mentre il transalpino è crollato giungendo solamente ventesimo.

La gara senior è vissuta sulla sfida fra Eydallin e Magnini, che hanno battagliato per gran parte del percorso, poi però il solandro ha perso tempo nei due cambi sul Monte Spinale e a valle, perdendo una trentina di secondi che poi sono risultati irrecuperabili. Così l’esperto skialper di Salice d’Ulzio è riuscito a tagliare il traguardo in solitaria, aggiudicandosi anche la coppetta di specialità, proprio davanti a Magnini. Primo under 23, sullo stesso percorso, è risultato anche in questa occasione il bormino Andrea Prandi, che ha staccato notevolmente il tedesco David Sambale e il premanese Mirko Sanelli.

La sfida femminile, con uno sviluppo di 12 km e un dislivello di 1458 metri, è stata appannaggio dell’esperta francese Axelle Gachet Mollaret, che ha chiuso con il tempo di 1h33’23”, precedendo di soli 24 secondi la bellunese Alba De Silvestro, autrice di una prestazione di assoluto livello, quindi terza la svedese, ex orientista, Tove Alexandersson, quarta la friulana Mara Martini e quinta Giulia Murada. La valtellinese di Albosaggia è pure risultata la prima under 23, davanti alla francese Marie Pollet Villard e alla fassana Giorgia Felicetti.

Infine nella categoria under 20 maschile (stesso tracciato delle senior) affermazione austriaca di Paul Verbnjak, sullo spagnolo Albert Perez Angles e sull’altro austriaco Andreas Mayer, con l’azzurro Alessandro Rossi quarto. Nella sfida al femminile, su un percorso di 7,8 km e un dislivello di 900 metri, grande battaglia in casa Italia fra la valtellinese Samantha Bertolina e la trentina della Val di Pejo Lisa Moreschini. La portacolori del Monte Giner è stata in testa per più di metà gara, perdendo però troppo tempo ai cambi assetto e chiudendo sul traguardo con 14 secondi di ritardo dall’amica rivale, che conquista la Coppa del Mondo generale e di specialità.

Non ha partecipato all’ultima gara individual la squadra Svizzera, squalificata alla vigilia dell’ultimo atto dall’Ismf per mancata osservanza del protocollo anti Covid-19.

All’Italia 4 Coppe del Mondo di Categoria

Grande Italia in sintesi nell’edizione 2021 della Coppa del Mondo di sci alpinismo, con un bottino di 4 vittorie di categorie overall, 4 coppette di specialità individual, 2 vertical race e 1 sprint.

Merito di Robert Antonioli che si aggiudica la generale con 764 punti, contro i 733 di Thibault Anselmet e i 623 di Davide Magnini. Nella generale femminile trionfa Axelle Gachet Mollaret con 836 punti, davanti alla svedese Tove Alexandersson, penalizzata per non essersi presentata alla premiazione della gara sprint e perdendo di fatto la Coppa generale.

Nella under 23 maschile vittoria azzurra di Andrea Prandi (916 punti), davanti ai due svizzeri Arno Lietha e Florian Ulrich. Nella under 23 femminile trionfa Giulia Murada con 1090 punti, davanti alla trentina Giorgia Felicetti con 929 punti e alla francese Marie Pollet Villard con 929. Scendendo nella under 20 maschile successo per l’austriaco Paul Verbnjak con 944 punti, sugli svizzeri Thomas Bussard con 704 e Leo Besson con 665. Quindi nella under 20 femminile Samantha Bertolina è prima con 1013 punti, davanti a Lisa Moreschini con 923 e a Caroline Ulrich Svizzera con 815.

A Matteo Eydallin la Coppa di Specialità Individual

Sono 4 le coppette che si è aggiudicata l’Italia per quanto riguarda la specialità individual. Nella senior ha trionfato Matteo Eydallin con 373 punti, davanti a Davide Magnini con 343 e a Robert Antonioli con 314. Fra le donne prima la francese Axelle Gachet Mollaret con 390 punti, davanti a Tove Alexandersson con 361 e ad Alba De Silvestro con 325. Scendendo nella under 23 maschile ha vinto Andrea Prandi con 400 punti, contro i 270 di Sebastien Guichardaz e i 206 del francese Baptiste Ellmenreich.

Nella under 23 donne Giulia Murada prima con 400 punti, Giorgia Felicetti seconda a 351 punti e terza Marie Pollet Villard con 333.

Nella under 20 maschile primo l’austriaco Paul Verbnjak con 400 punti, seguito dallo spagnolo Albert Perez Angles con 288 e dallo svizzero Robin Bussard con 253 punti. Infine nella under 20 femminile domina Samantha Bertolina con 390 punti, seguita da Lisa Moreschini con 370 e la francese Margot Ravinel con 316.

La parola ai campioni

Urlo liberatorio e dedica a mamma Michela. Robert Antonioli al settimo cielo sul traguardo di Madonna di Campiglio: “Una Coppa del Mondo combattuta e sudata  – precisa il valtellinese – e per questo con un sapore particolare. Sono arrivato a Madonna di Campiglio stanco dopo il Pierra Menta e non sono riuscito ad esprimermi sui miei standard abituali, ma alla fine ho centrato l’obiettivo che mi ero prefissato. La quarta Coppa del Mondo”.

Anche Matteo Eydallin gioisce per il doppio successo: “Magnini mi ha dato filo da torcere, ma sono riuscito a gestire al meglio energie e tattica. Prima del via eravamo tanti in pochi punti nella generale dell’individual e non avevo alternative che vincere. E ci sono riuscito. Sono proprio felice”.

Qualche rammarico poi per Davide Magnini: “Ci tenevo a vincere nella gara di casa, ma sapevo che Matteo Eydallin era in gran forma ed è un osso duro. Abbiamo battagliato a lungo, purtroppo io ho commesso due errori nei cambi che mi hanno fatto perdere una trentina di secondi. Poi ho provato a ridurre il gap, ma non ci sono riuscito”.

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