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ReStartApp. Premiati i migliori 3 progetti per il rilancio dell’Appennino

Sono stati selezionati i progetti vincitori dell’edizione 2020 di ReStartApp, il Campus residenziale di incubazione e accelerazione per giovani imprese del territorio appenninico italiano, promosso e realizzato da Fondazione Edoardo Garrone con Fondazione Aristide Merloni. I premi, per un valore complessivo di 60.000 euro, sono stati assegnati ai tre migliori progetti di impresa elaborati dai 14 partecipanti al campus che si è svolto a Fabriano dal 14 settembre al 26 novembre 2020.

I progetti vincitori

Ad aggiudicarsi il primo premio, del valore di 30.000 euro, è Mirko Cipollone (39 anni, da Avezzano, in provincia dell’Aquila) che con Appennini for all promuove un’idea di turismo ambientale accessibile, attraverso l’avvio di un tour operator che proponga pacchetti e servizi pensati per i disabili e la creazione di una rete di soggetti pubblici e privati che lavorino su un progetto comune di accessibilità territoriale dell’Appennino abruzzese, creando opportunità per tutti i soggetti coinvolti e facendo diventare il turismo un agente di inclusione e non più ambito di esclusività.

Secondo premio, del valore di 20.000 euro, a Benedetta Morucci (33 anni, proveniente da Scorzè, VE), che con il progetto Lamantera – dal nome della cappa tradizionale utilizzata dai pastori abruzzesi per proteggersi dal freddo – si propone di valorizzare le lane dell’Appennino abruzzesetramite la trasformazione in filati e prodotti ispirati alla tradizione laniera del territorio.

È abruzzese anche il terzo classificato: Pierfrancesco Di Giuseppe (31 anni, da Teramo), che si è aggiudicato il premio da 10.000 euro per il progetto Regrowth, che intende sviluppare e commercializzare tecnologie IoT indipendenti e sensori per il monitoraggio e il controllo dello stato di salute degli animali, della qualità del suolo e dell’ambiente, in un’ottica di agricoltura sostenibile e rigenerativa.

Oltre ai premi in denaro, per agevolare l’avvio delle imprese, Fondazione Edoardo Garrone offrirà un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di 12 mesi ad altre due giovani aspiranti imprenditrici, ritenute particolarmente meritevoli: Lilith Meier, che con Acatù si pone l’obiettivo di promuovere il territorio attraverso il turismo slow, grazie all’avvio di una rete di rifugi escursionistici lungo la Via degli Dei, in Emilia-Romagna, e Martina Venturini per il progetto Youmbria, che propone pacchetti destinati ai wine-lovers – professionisti, appassionati, conoscitori e cultori del vino – unendo promozione del territorio, formazione di alta qualità ed esperienza sul campo con un’attenzione particolare rivolta ai social media: Youmbria.it è infatti già attiva su Instagram e Facebook.

Progetti all’insegna della sostenibilità

Come tutte le startup avviate grazie ai nostri campus, i progetti che premiamo in questa particolare edizione nascono geneticamente sostenibili e, mettendo eccellenze e potenzialità del territorio al centro del proprio modello di business, sono anche pronte a generare sin da subito, con il loro lavoro, impatto positivo per le comunità di riferimento, immettendo innovazione nel tessuto socio-economico locale e innescando circuiti virtuosi per rivitalizzare risorse, competenze, relazioni e produzioni – spiega Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone. – Oggi, nel contesto segnato dalla pandemia, siamo sempre più convinti che queste attitudini relazionali, fortemente orientate a progetti di valorizzazione territoriale su base identitaria, costituiranno un importante fattore competitivo per le imprese. Per questo siamo tanto più orgogliosi di aver portato a compimento il percorso di affiancamento di questi giovani aspiranti imprenditori, sicuri di aver fornito loro strumenti e competenze utili per intercettare e soddisfare le nuove esigenze del mercato e le nuove sensibilità dei consumatori in un mondo in cambiamento irreversibile”.

“Il rilancio dell’Appennino e delle sue attività imprenditoriali è un obiettivo concreto dell’azione di lungo termine della Fondazione Aristide Merloni. SavetheApps, BestotheApps, Apennines Discovery, Fruits of Apennines, Health Point, Digital Support sono stati i progetti realizzati in questo ultimo triennio – commenta Gian Mario Spacca, vicepresidente di Fondazione Aristide Merloni. – RestartApp, con la sua finalità di far nascere nuove imprese nelle aree interne montane, esprime nel migliore dei modi questa strategia che vuol superare dualismi e disuguaglianze territoriali e affermare un’idea molto semplice: se si salva l’Appennino si salva l’Italia. Un ringraziamento va rivolto a tutti i ragazzi che hanno partecipato al Campus RestartApp per la passione, l’entusiasmo e la determinazione che hanno dimostrato. Il nostro augurio che tutti possano davvero realizzare la loro impresa con successo, offrendo al nostro Appennino nuove possibilità di crescita”.

ReStartApp 2020 è stato realizzato da Fondazione Edoardo Garrone – impegnata dal 2014 in un’opera di rivitalizzazione della montagna rafforzando le capacità imprenditoriali e progettuali dei giovani – che ha trovato in Fondazione Aristide Merloni un partner che condivide visione, valori e impegno a favore dello sviluppo economico e sociale dell’Appennino.

Sono inoltre partner del progetto: Fondazione Symbola, Legambiente, UNCEM, Alleanza Mobilità Dolce, Club Alpino Italiano (CAI), Fondazione CIMA, Banca popolare Etica, Open Fiber, Tiscali, Federbim, Federforeste e PEFC Italia.

Di seguito la descrizione nel dettaglio dei 3 progetti vincitori e la presentazione dei loro ideatori.

“Appennini for All” 

L’idea d’impresa Appennini for all nasce da un’acclarata carenza di informazioni e opportunità di turismo ambientale per disabili. L’impresa prevede l’avvio di un tour operator che metta a sistema i servizi che il territorio appenninico abruzzese offre per i turisti disabili e la costituzione di una rete, pubblico-privata, che lavori su un progetto comune di accoglienza territoriale. Appennini for all, intende sviluppare e diffondere un modello turistico davvero accessibile, tutte le tipologie di utenze, per tutti i bisogni specifici e per tutti i soggetti territoriali coinvolgibili nella creazione di offerte complete e flessibili. Il turismo diventa così vero e proprio agente di inclusione e non più ambito di esclusività.

Mirko Cipollone ha 39 anni, vive ad Avezzano (AQ), è laureato in Analisi e gestione delle attività turistiche e delle risorse e ha sempre lavorato nell’ambito di turismo, ambiente, progettazione e sviluppo territoriale. Appennini for all nasce dal suo percorso formativo e professionale e dalle sue esperienze di volontariato.

“Lamantera”

Dal nome della cappa tradizionale che veniva utilizzata dai pastori abruzzesi per proteggersi dal freddo e dalle intemperie, Lamantera è un’azienda il cui core business è la valorizzazione delle lane dell’Appennino abruzzese tramite la loro trasformazione in filati e prodotti ispirati alla tradizione laniera del territorio, per garantire un prodotto etico, sostenibile e made in Italy fin dalla materia prima.

L’obiettivo è recuperare il maggior quantitativo di lana possibile proveniente da allevamenti estensivi transumanti dell’Appennino abruzzese inserendosi a vari livelli della filiera: produzione e vendita di fiocco e filati a lanifici e maglifici interessati (B2B); consulenza specializzata nel design di prodotti in lana italiana e gestione dei processi produttivi rivolta a lanifici, maglifici, enti territoriali e allevatori; creazione di una linea propria di prodotti ispirati alle lavorazioni tradizionali e alla vita pastorale rivisitata in chiave moderna (B2C).

Benedetta Morucci, 33 anni, nata in Toscana, ha vissuto in Veneto (a Scorzè, VE), studiato in Lombardia e ha 10 anni di esperienza nel mondo della moda come designer, responsabile ufficio stile, product manager. Dall’interesse per la tendenza della sostenibilità nella moda e in particolare per la lana, nasce il progetto Lamantera.

“Regrowth” 

REGROWTH è una startup innovativa costituita a Teramo nel novembre 2019 con l’obiettivo di fornire al settore delle PMI agricole italiane strumenti per un’agricoltura sostenibile, ad alto rendimento e con un impatto rigenerativo sull’ ambiente. In particolare, Regrowth intende sviluppare e commercializzare tecnologie IoT indipendenti per il monitoraggio e il controllo di animali, della qualità del suolo e dell’ambiente. Il suo sistema modulare, il LEAF (live environmental & animal feedback) sfrutta le più recenti tecnologie per la raccolta di dati sul comportamento animale e, grazie all’intelligenza artificiale, li elabora per fornire informazioni di importanza cruciale per la gestione aziendale all’utente. L’ecosistema digitale è poi abbinato a protocolli di agricoltura rigenerativa mirati ad un aumento sostenibile della produzione, alla tutela della biodiversità, all’aumento della captazione di CO2 e al miglioramento della resilienza dell’impresa.

Regrowth è stata fondato da Pierfrancesco Di Giuseppe, 31 anni da Teramo, ingegnere e imprenditore agricolo, insieme al suo socio israeliano Michael Odintsov Vaintrub, veterinario zootecnico ed esperto di Holistic Management. Dalle esperienze di vita combinate dei suoi fondatori e dall’osservazione diretta delle problematiche affrontate ogni giorno da chi vive nel settore agricolo è nato il progetto imprenditoriale.

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Un commento

  1. Mi piace il secondo e credo che crei ricchezza sociale, qualcosa mi piace del terzo, credo che sia un servizio a rendimento zero per la società, ma il primo mi sembra “nebbioso”.e che abbia solo dei costi non marginali.
    Però non so come “funzioni” il premio e su che “basi” vengano fatte le valutazioni.

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