“Vent’anni di vita, sacrifici, che ora la montagna ha cancellato”. Erano state queste le prime toccanti parole espresse da Guido Trevisan, storico gestore del Rifugio Pian dei Fiacconi in Marmolada, di fronte ai resti della struttura, travolta da una imponente valanga nel mese di dicembre 2020. Una perdita non solo economica quella vissuta da Trevisan, ma una vera ferita nel profondo. Il mondo della montagna si è attivato immediatamente a supporto del rifugista, sostenendo una raccolta fondi finalizzata alla ricostruzione del Rifugio. Un percorso ad ogni modo lungo, stimato attorno ai 4 anni da Trevisan. Un tempo in cui non poter certo stare con le mani in mano. Ed è così che ha sentito la necessità di un nuovo inizio. Lo ha annunciato nei giorni scorsi: l’avventura a Pian dei Fiacconi è da considerarsi conclusa, ora si ricomincia dal Lagorai.

Un nuovo inizio, un nuovo rifugio da gestire: il Rifugio Malga Caldenave, ubicato a quota 1792 m, su un piccolo promontorio che domina la piana di Caldenave.
Un nuovo inizio
“Son passati 20 anni da quando son arrivato in Marmolada – racconta Guido Trevisan nel post Facebook di addio al Rifugio Pian dei Fiacconi – avevo 24 anni e non avevo idea di quanto amore, quanta passione, quanta vita avrei messo in questa avventura. Ora mi guardo indietro e ripenso a tutti voi: amici, colleghi, collaboratori, clienti, impiantisti, guide, bambini, musicisti, alpinisti, anziani, simpatici, meno simpatici e mi viene da piangere sorridendo. Ho imparato qualcosa da ognuno, ho imparato quello che voglio ma soprattutto quello che proprio non voglio. I ricordi più belli son le grandi cene tutti assieme, le grandi serate di discussione in cui il rifugio si trasformava in una piazza, le bische classiche con partite all’ultima carta, la musica e i concerti folli senza freni. Ma soprattutto ricordo le facce di tutti voi che avete condiviso pezzi di vita con me. Grazie a tutti”.
“Ora parto per una nuova avventura in Lagorai – prosegue – al rifugio Caldenave, un altro angolo di paradiso. Sarò accompagnato dalla mia famiglia, Alice mia moglie e i nostri figli Edoardo, Gilda e Achille. Sicuro di rincontrare la stessa gioia, il piacere di condividere momenti assieme, parole, abbracci, balli”.
Ma c’è chi resta in Marmolada…
“In Marmolada al rifugio Ghiacciaio resteranno Stefano e Sirio – chiarisce Trevisan – i miei colleghi e amici, che vi daranno ospitalità e ristoro, portando avanti la stessa filosofia dell’accoglienza : il rifugio era, è e sarà la casa dell’alpinista, aperto per accogliere tutti. Con questo messaggio saluto anche loro con un grande in bocca al lupo sicuro di lasciare la Marmolada in buone mani. Un saluto ancora lo riservo a Davide, nostro compagno di viaggio, che parte per nuove avventure. Infine grazie ad Elio ed Enrica per la loro disponibilità e modestia nel passaggio di consegne che dopo 17 splendidi anni di gestione ci passano il testimone. Grazie a tutti”.
Il passaggio di testimone dei gestori del Caldenave
I gestori uscenti del Caldenave hanno scelto la via dei social per informare gli appassionati del cambio di gestione e ricambiare i ringraziamenti di Guido con un augurio per il futuro.