AlpinismoPareti

Nord Eiger. Neve e ghiaccio bloccano il tentativo dei fratelli Huber e Siegrist di aprire una nuova via

Thomas Huber: "Torneremo in primavera"

Nei giorni scorsi i fratelli Alexander e Thomas Huber insieme a Stephan Siegrist sono partiti alla volta dell’Eiger con un obiettivo ambizioso: aprire una nuova via sulla parete Nord. Un’avventura da vivere in modalità social, con aggiornamenti quotidiani per i tanti appassionati che, fin dalle prime immagini, hanno sperato di condividere con i tre alpinisti la gioia di un nuovo successo. Purtroppo la Nord dell’Eiger non si è concessa, costringendoli a una ritirata dopo soli 2 giorni di tentativi.

“Due giorni fa abbiamo intrapreso una nuova avventura sulla parete Nord dell’Eiger – si legge nel post diffuso sui social da Thomas Huber a conclusione della spedizione – . Salire è stata una bella sfida, su terreno misto insidioso e più salivamo più la neve aumentava e le rocce risultavano ghiacciate. Dopo un secondo bivacco abbiamo deciso di ritirarci e tornare in primavera per terminare questa linea grandiosa”.

Un passo indietro

La linea grandiosa cui fa riferimento Thomas è una nuova potenziale via adocchiata all’inizio dell’autunno insieme al fratello Alexander e l’amico Stephan. “Ho montato le tende di fronte alla Nord dell’Eiger con questa nuova linea diretta che corre al centro della parete fissa in testa. Dopo aver salito Metanoia nell’inverno 2016 questo nuovo progetto ci ha inspirati”. I tre sono così partiti alle porte dell’inverno per tentare di trasformare il sogno in realtà.

Il primo giorno in parete è stato caratterizzato da meteo perfetto. “Abbiamo iniziato a salire in notturna – si legge nel recap del giorno di Thomas – . L’avventura è stata grandiosa! Abbiamo affrontato una parete molto ripida con un calcare ottimo”. In sintesi un gran bell’avvio, terminato con un bivacco alquanto scomodo.

Il secondo giorno sull’Eiger “si è rivelato bestiale”. Il team si è trovato a fronteggiare spindrift, “e più salivamo più le condizioni peggioravano. La roccia era ricoperta di neve, tutte le fessure erano colme di ghiaccio. Siamo stati molto rallentati nel nostro avanzamento. Abbiamo bivaccato nel mezzo della parete ma non sapevamo se avrebbe avuto senso tentare di procedere oltre all’indomani”. L’alba del terzo giorno li ha messi di fronte all’evidenza di non essere in condizioni idonee per tentare la salita.

Tags

Articoli correlati

2 Commenti

  1. Ma perche tutti questi forti alpinisti si ammucchiano per contendersi in inverno ciò che altri hanno già fatto in condizioni simili ? La fantasia e la ricerca sembrano lasciare il posto alla fama effimera che questa salita gli darà. Di sicuro e montagna…. Ma non più Alpinismo!

  2. Questi “personaggi” molto forti e resistenti sono alla ricerca di nuove emozioni, e di nuove vie, visto che la maggoior parte di esse in giro x le Alpi le hanno fatte. Non sono proprio personaggio che cercano il successo mediatico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close