Nel corso del weekend l’Italia si è ritrovata nella morsa del maltempo. Gravemente colpite le regioni del Nord, in particolare Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, ma anche la Versilia e l’Emilia Romagna, dove si sono verificati allagamenti, esondazioni e frane. Strade interrotte e ponti crollati stanno rendendo la viabilità estremamente complessa soprattutto nel Bellunese.

Sulle Alpi la neve ha proseguito a cadere in maniera intensa, anche a quote basse. Gli accumuli più importanti, tra 2 e 3 metri, si registrano sulle regioni orientali. In Alto Adige la ferrovia del Brennero è rimasta ferma tra Bolzano e il confine di Stato per motivi di sicurezza, ovvero rischio valanghe, caduta di alberi o massi. Solo questa mattina è stata riaperta l’autostrada del Brennero, chiusa da sabato sera per motivi di sicurezza tra Vipiteno e il confine di Stato.
Le abbondanti nevicate ancora in corso sulle Alpi stanno portando ad un sensibile aumento del rischio valanghe, stimato – come informa il CNSAS Veneto – fino al grado molto forte (5) sulle Dolomiti, e forte (4) sulle Prealpi con la possibilità di distacchi spontanei e diffusi. “Ci uniamo all’appello delle amministrazioni e degli enti preposti nella richiesta di non muoversi, se non in caso di estrema necessità”.
Il Sindaco di Auronzo di Cadore, Tatiana Pais Becher, ha invitato tramite un post Facebook a non mettersi in viaggio verso Misurina e Auronzo, in quanto “a causa del crollo della carreggiata della SP48 delle Dolomiti in località Somprade la strada che porta a Misurina, già chiusa da ordinanza di Veneto Strade, non è più transitabile nemmeno dai mezzi di soccorso”.
Medesima situazione si registra in Trentino- Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, dove il rischio valanghe risulta essere attualmente di grado 4 tendente al 5, a causa dei metri di neve caduti in quota e non ancora consolidati. In via preventiva, sei famiglie sono state evacuate a Monclassico, in val di Sole, per il pericolo valanghe.
L’allerta valanghe resta alta anche sulle montagne del bresciano, dove nella giornata di ieri una slavina si è staccata nei pressi del Balzena. Nel lecchese il Soccorso Alpino avvisa di un crescente rischio valanghe da criticità ordinaria gialla a moderata arancione. “Le ulteriori nuove precipitazioni nevose determinano un incremento e sovraccarico del manto nevoso soprattutto oltre il limite del bosco, dove sono già presenti, in conche, canali e avvallamenti, notevoli accumuli e lastroni da vento. Alle quote più elevate il distacco di lastroni di dimensioni grandi e molto grandi sarà diffuso. A quote inferiori sono altresì possibili frequenti scaricamenti e valanghe di medie dimensioni anche fondo. Il distacco di lastroni è probabile già al passaggio di un singolo escursionista”.
Quando finirà il maltempo?
Dovremo attendere giovedì per tirare un sospiro di sollievo (tranne che sulle regioni tirreniche, dove le piogge continueranno a cadere copiose). Per la giornata di domani, come anticipato, si prospettano ancora tanta neve su Alpi e Appennini e pioggia intensa da Nord a Sud.