Arrampicata

Stefano Ghisolfi su “Muy Verdes”. Un 8c prima della sfida con “Change”

Secondo appuntamento per il video racconto a cura di Stefano Ghisolfi e Sara Grippo della epica salita realizzata dal climber piemontese lo scorso settembre su Change, il primo 9b+ al mondo, liberato nel 2012 da Adam Ondra. La scorsa settimana abbiamo avuto il piacere di accompagnare virtualmente Stefano e Sara dall’Italia a Flatanger, in Norvegia, a bordo del loro van. E scoprire le motivazioni che hanno spinto Ghisolfi a scegliere una simile sfida. Con il secondo episodio arriva il momento di mettere mano sulla roccia.

Si parte da “Muy Verdes”

Il primo giorno nella grotta di Flatanger ha visto Stefano impegnato su una via non troppo impegnativa, “per abituarmi alla roccia, allo stile e alla grotta stessa”. Tale via, che corre alla destra di Change, è l’8c Muy Verdes.

Siamo agli inizi di agosto, le temperature non sono eccessivamente elevate ma il sole splende alto nel cielo dopo giorni di maltempo. Un ottimo inizio.

Perchè proprio Muy Verdes? Lo spiega Stefano nei primi minuti di video. Perché la parte finale della via coincide con il primo tiro di Change. La prima parte risulta essere la più complessa da affrontare. Considerando la stanchezza accumulata nel viaggio Ghisolfi evita una salita a vista o flash ma inizia in tranquillità, studiando i singoli movimenti. C’è da aggiungere che non sia partito all’attacco di Muy Verdes senza un minimo di allenamento preventivo nei dintorni. Come racconta, le prime due vie scelte per scaldarsi a Flatanger sono state un 7a e un 7c.

La salita di Muy Verdes non si rivela ostile. I movimenti risultano chiari, gli appigli ottimali. “C’è solo un movimento rischioso che mi ha portato a temere di cadere”. Dopo aver affrontato la prima parte della via, più complicata, si prosegue con la seconda, estremamente verticale, in comune con Change.

La via non è lunga. Anzi, sembrerebbe essere la metà di vie più note della grotta, quali Thor’s Hammer, Nordic Plumber o Nordic Flower, che corrono più a destra.

Consigli per chi voglia cimentarsi in qualche salita a Flatanger dopo questo primo giorno di riscaldamento: “accertatevi di essere ben preparati a livello di resistenza ma anche in termini di potenza, perché le vie sono molto lunghe ma avrete bisogno di parecchia potenza per affrontare i passaggi chiave”. 

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