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Il lupo torna nel Parco Naturale Adamello Brenta

Già più di dieci anni fa, alcuni lupi in modo occasionale transitavano all’interno del Parco. Ultimamente la presenza del lupo in Adamello e in Brenta, si è fatta più assidua quindi potremmo dire che è una nuova presenza ma che ha anche già un passato“, così lo zoologo del Parco Naturale Adamello Brenta, Andrea Mustoni.

Dopo anni in cui il grande carnivoro è solo transitato nell’area, il lupo è quindi arrivato spontaneamente anche in questa zona del Trentino, come è possibile affermare grazie agli avvistamenti più assidui di una coppia di lupi.

C’è da dire a gran voce una cosa, molto semplice ma molto vera: il lupo non è pericoloso, come la maggior parte della gente può pensare. Noi siamo probabilmente condizionati da fiabe e racconti con i quali siamo cresciuti ma il lupo è un animale che non aggredisce.” ha rassicurato Mustoni rivolgendosi a chi frequenta il parco. L’anima è infatti di indole schiva ed è raro che incroci la sua strada con quello di un uomo, in ogni caso, se si verificasse un incontro le regole di comportamento da seguire sono quelle che vengono per ogni altro animale selvatico: evitare di interagire, come spiega lo zoologo.

Non solo il lupo

Il lupo va a inserirsi in un territorio già occupato da un altro grande carnivoro: “L’orso e il lupo sono due specie che si sono evolute in “simpatria”, una parola difficile per dire che fin dalla notte dei tempi sono riusciti ad occupare gli stessi territori senza darsi fastidio. Quindi la convivenza di questi due grandi mammiferi è assolutamente normale. Gli animali tendenzialmente si evitano e occasionalmente vivono delle situazioni comuni, come il consumo di carcasse di animali trovati morti ma poco altro”. Orso e ora il lupo sono, come racconta Mustoni, un grande valore per il Parco Naturale Adamello Brenta, che assiste a un importante arricchimento della fauna presente sul territorio: “Da una parte, il lupo, l’orso, così come altri mammiferi, sono delle tessere degli ecosistemi, ecosistemi che più complessi sono e più rimangono in equilibrio con la natura, quindi anche con l’uomo. Ma c’è un secondo valore, molto importante, soprattutto per chi lo sente, che è un valore di tipo culturale. Noi siamo cresciuti, ci siamo evoluti e nella nostra storia ci sono sempre stati i lupi, gli orsi, i cervi, i caprioli. Un futuro senza questi animali sarebbe un futuro sicuramente molto più povero”.

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