Cronaca

Incidente sul Grand Flambeau, parla Ezio Marlier: “Siamo dei miracolati”

Si trovavano sul Grand Flambeau (3566 m, Monte Bianco) Ezio Marlier e l’amico Luigi Santini quando sono precipitati per circa 50 metri, arrestando la propria corsa su un mucchio di neve fresca, lo scorso 30 ottobre. Oggi i due alpinisti si trovano all’ospedale Parini di Aosta. La prognosi parla di qualche frattura e diversi traumi. “Siamo due miracolati” commenta Marlier. Se non ci fosse stato quell’accumulo di neve a fermare la caduta tutto sarebbe probabilmente andato in modo diverso. Anche questo fa però parte del gioco della montagna. “Abbiamo fatto tutto in modo corretto, era sicuro” continua la guida valdostana. “Sappiamo però perfettamente che quando si va in esplorazione ci sono grandi incognite, è il bene e il male della montagna”. L’ennesima dimostrazione che si può calcolare tutto, ma che è impossibile eliminare del tutto il rischio, quella componente legata al caso e al momento.

“È successo tutto mentre ci stavamo calando, dopo aver completato la via” racconta Marlier. “Sulla penultima calata ho messo una fettuccia intorno a un pilastro di roccia, avrà avuto le dimensioni di un furgoncino. Ci siamo appesi alla sosta e io ho iniziato a calarmi mentre Luigi è rimasto assicurato alla fettuccia”. All’improvviso poi è partito il piede del pilastro e il blocco di roccia ha iniziato a precipitare verso il basso. “Tutto è diventato nero, non so cosa possa essere successo. Quando ho riaperto gli occhi mi sono ritrovato ai piedi della parete immerso nella neve”. Vicino a lui anche il compagno di cordata. “L’ho chiamato e abbiamo cercato di aiutarci a vicenda. Non riuscivamo a metterci in piedi a causa delle ferite. Grazie a un coltello siamo riusciti a liberarci dalle corde e abbiamo iniziato a ‘nuotare’ nella neve per portarci in sicurezza: poteva venire giù altro, dovevamo toglierci da lì. In breve i due riescono ad allertare il soccorso alpino che li raggiunge e procede al recupero.

“Siamo dispiaciuti per aver dovuto chiamare il soccorso e vogliamo ringraziare tutti per la loro grande professionalità” aggiunge ancora Ezio. “Ci teniamo anche a ringraziare tutti i medici egli operatori dell’ospedale di Aosta che in questo momento così difficile, per colpa della pandemia da Coronavirus, si stanno facendo in quattro per seguire tutti i pazienti. In particolare ci teniamo a ringraziare i medici che ci hanno seguiti: la dotteressa Emanuela Carbone e il dottor Carlo Droz Blanc”.

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Un commento

  1. Il cigno nero..la legge di Murphy prima o poi ..”«Se qualcosa può andare storto, lo farà».Nessun errore o colpa.
    magari un quadretto ex voto per grazia ricevuta alla maniera di DinoBuzzati in “Miracoli di Valmorel”
    Questa volta la neve è stata accogliente ed amica…ormai con la battitura quotidiana delle piste sci, diventa talmente pressata che pare marmo.
    Anzi potrebbe diventare , covid e lockdown perrmettendo .

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