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In libreria “I conquistatori del cielo”, una storia di anni ruggenti

È da poco uscito in libreria “I conquistatori del cielo” (Corbaccio, 2020) di Scott Ellsworth, libro che narra le vicende attorno alla prima salita delle più alte montagne dalla Terra.

Il racconto prende avvio negli anni Trenta del Novecento quando gli alpinisti si accalvavano ai piedi delle grandi montagne mentre nel vecchio continente si faceva sempre più palpabile la tensione tra le potenze. In Himalaya si stava già combattendo una battaglia di altro genere. I migliori alpinisti provenienti dal Regno Unito, dalla Germania nazista e dagli Stati Uniti avevano attrezzato i loro campi base alle pendici degli Ottomila, sperando di conquistare le vette più alte, comprese Everest e K2. Diversamente dagli alpinisti di oggi, disponevano di pochissime mappe e fotografie, non avevano bombole d’ossigeno efficienti, indossavano scarponi di cuoio e giacconi di tweed. Ma contro ogni pronostico, andarono più in alto di quanto fosse possibile immaginare. Raggiunsero record di altitudine straordinari e su di loro si concentrò l’attenzione dei media e della politica mondiale. Gli alpinisti venivano assediati dalla stampa alle stazioni dei treni indiani, erano celebrati in film e in rappresentazioni teatrali. James Hilton creò la mitica Shangri-La in Orizzonte perduto mentre un eccentrico alpinista inglese di nome Maurice Wilson partiva per il Tibet per scalare l’Everest da solo e a bordo di un biplano che aveva appena imparato a pilotare. Intanto, nei corridoi del ministero nazista per la propaganda, i gerarchi scoprivano l’importanza di piantare la bandiera tedesca su un Ottomila.
Ambientato a Londra, a New York, in Germania, in Tibet e in India, I conquistatori del cielo è una storia non solo di alpinismo, ma anche di passione e ambizione, coraggio e follia, tradizione e innovazione, tragedia e trionfo. Ellsworth si muove fra le strade di Manhattan e di Berlino e le pareti scoscese del Nanga Parbat, in mezzo alle rivolte nel Kashmir e nel paesaggio rarefatto della Nuova Zelanda, dove un uomo di nome Hillary sognava di salire in cima all’Everest.

Per la prima volta a raccontarci questa storia non è un abituale scrittore di montagna ma la pulita e raffinata penna di Scott Ellsworth, giornalista, studioso di storia e già ricercatore presso la Smithsonian Institution. Collaboratore del New York Times, del Washington Post e del Los Angeles Times. Autore di Death in a Promised Land, che racconta il massacro razziale di Tulsa, e di The Secret Game, sul mondo del basket.

Titolo: I conquistatori del cielo

Autore: Scott Ellsworth

Editore: Corbaccio

Pagine: 420

Prezzo: 26 €

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