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Frana sul Cervino. Oltre 20 alpinisti evacuati da quota 3800 metri

Sconsigliata la via normale italiana

Una frana caduta nel pomeriggio di ieri sul Cervino, sotto al colle del Leone (3581 m), ha determinato la necessità di evacuare una ventina di alpinisti impegnati nell’ascesa del versante italiano della vetta. Il crollo, avvenuto dalla Testa in Leone, in direzione del colle sottostante, ha difatti impedito la possibilità di discesa autonoma verso valle. 

Sul posto è giunto un geologo dell’amministrazione regionale per valutare l’entità della frana. Come si legge nel comunicato stampa diffuso dal Comune di Valtournenche, “alla luce del sopralluogo condotto con il geologo e tenuto conto delle condizioni meteo (con previsione di temporali), si è provveduto all’evacuazione precauzionale delle persone che si trovavano sulla montagna. Due elicotteri del Soccorso alpino valdostano hanno operato sul posto per portare a Breuil-Cervinia una guida con il suo cliente (che si trovavano in cresta) e una ventina di persone, che si trovavano alla Capanna Carrel”.

“Lo smottamento è stato visto dalla guida alpina che era a capanna Carrel”, ha aggiunto in una dichiarazione rilasciata all’ANSA il presidente della società delle guide del Cervino, Laurent Nicoletta.

Al momento la salita al Cervino lungo la via normale italiana è sconsigliata. Per i prossimi giorni, si suggerisce di fare riferimento alla Società Guide del Cervino per ricevere indicazioni in merito alla praticabilità della salita.

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6 Commenti

  1. Dato che l intervento del soccorso alpino è stato dettato non da infortuni gravi ma da una frana, la tariffa regionale Dell elicottero la devono onorare gli alpinisti, non lo stato.

    1. e perchè mai? se viene un’alluvione e qualcuno sul tetto di una cava viene evacuato da un elicottero, questo lo paga il poveretto che pure ha perso cava?

    2. Ragionando con questo criterio, potremo dire che:
      1) Anche quando l’intervento dei soccorsi è determinato da uno straripamento, da una alluvione, da un terremoto, devono pagare le vittime o i loro eredi, non lo Stato.
      2) Nel caso della frana del Pizzo Coppetto in Valtellina dovevano pagare le vittime o i loro eredi, non lo Stato.

    3. @Vittorio: ragioniamo come Lei anche per i terremoti e le inondazioni??? Direi che questo è un intervento dettato da circostanze straordinarie…Se Le da così fastidio chi pratica l’alpinismo, perchè visita un sito dedicato alla montagna?!?

  2. Due considerazioni.

    Tutti sappiamo che ormai i soccorsi in montagna e gli elicotteri siano diventati un “bonus” in tutti i sensi.
    Lo si vede da quanti elicotteri si alzano contemporaneamente per il medesimo soccorso e da quante strutture, 118, vigili del fuoco e quant’altri lavorino sovrapponendosi.
    Tutte le organizzazioni devono giustificare la propria esistenza.

    Penso che nessuno mi possa obbligare ad andare in montagna e che se mi “incasino” sia solo colpa mia e debba sperare di cavarmela anche con l’aiuto di qualcuno.
    Non è come andare ad un villaggio turistico o a fare una crociera, dove tutto è servito. Se si vuole che sia così bisogna pagare il servizio.

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