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Tre film per viaggiare in Himalaya

Oggi vi proponiamo tre film per viaggiare lontano con la mente, tra i giganti della Terra. Tre pellicole dedicate all’Himalaya, disponibili in lingua italiana su Prime Video. Un tris di storie a lieto fine che parlano di alpinismo, ma anche di sogni, di amicizia e sfide personali.

“Poorna – Il coraggio non ha limiti”

(1h 39′, 2017). Una storia che ci porta in vetta all’Everest, con partenza dal piccolo villaggio di Pakala, in Telangana, nel Sud dell’India. La protagonista è la tredicenne Malavath Poorna, che il 25 maggio 2014 è diventata la più giovane donna ad avere scalato l’Everest, dal versante tibetano.

Il regista Rahul Bose racconta con grande emotività la storia della giovane indiana. Che si ritiene fortunata rispetto ad altre coetanee in virtù della possibilità di studiare in un istituto comprensivo, sfuggendo così al destino delle ragazze appartenenti alle classi sociali più basse. Malavath Poorna ha modo di tentare di realizzare un sogno, decisamente ambizioso e particolare per una ragazza della sua età. E così si allena per 7 mesi sulle colline rocciose dietro casa. Gli ostacoli da affrontare saranno molteplici ma alla fine riuscirà a raggiungere quota 8.848 m. Ha impiegato 52 giorni per salire in vetta. Una grande impresa per una piccola donna, che in ogni caso non l’ha distolta dal suo sogno primario: diventare ufficiale di polizia.

“Dhaulagiri. Scalando la montagna bianca”

(1h10′, 2017). Un documentario prodotto in Argentina premiato con la genziana d’oro al Trento Film Festival 2017 come miglior film nella categoria “alpinismo”.

Il film racconta la vicenda di quattro amici argentini: Guillermo, Christian, Sebastián e Darío. Il loro obiettivo è salire il Dhaulagiri (8.167m), raccontando poi l’ascesa della settima montagna del Pianeta in un documentario. Dario purtroppo muore durante il tentativo di vetta. I tre amici sopravvissuti tornano a casa e decidono di ripartire alla volta del Dhaulagiri, per realizzare un documentario ancora più speciale, in ricordo dell’amico perduto. Al contempo, il viaggio servirà per metabolizzare l’evento, ripercorrendo le tappe della tragedia. Una riflessione sulle scelte effettuate in squadra, che forse li hanno portati troppo vicino al limite estremo.

“Cerro Kishtwar – Una storia ghiacciata”

(29′, 2018). Il racconto video della spedizione sul Cerro Kishtwar (6.155 m), nella regione del Kashmir, realizzata nel 2017 da Thomas Huber, Stephan Siegrist e Julian Zanker. Nel 2017 il trio parte alla volta dell’Himalaya con l’intenzione di salire la parete Nord Ovest di questa vetta, chiusa per anni agli alpinisti stranieri, come tutte le montagne del Kashmir, a causa dei conflitti con il Pakistan attivi dal 1947.

Il divieto di salita nella zona è stato ritirato soltanto all’inizio del 2010. L’anno successivo un team di intrepidi alpinisti – Stephan Siegrist, Denis Burdet, Rob Frost e David Lama – effettua una prima spedizione sul Cerro Kishtwar, realizzando la prima salita in stile alpino della parete Nord Ovest, lungo la via Yoniverse. Una salita che rappresenta anche la prima in assoluto della montagna, visto che i britannici Mick Fowler e Steve Sustad nel settembre 1993 avevano raggiunto la cima Nord, alta 5 metri in meno rispetto alla cima Sud, raggiunta dal quartetto. Siegrist torna a casa con in mente una nuova linea che decide di sperimentare nel 2017 con Huber e Zanker. Serviranno 11 giorni in parete, affrontando difficoltà tecniche maggiori del previsto, per aprire quella che verrà ribattezzata via “Har Har Mahadev”, da una popolare canzone Hindu.

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4 Commenti

  1. Mi dispiace dirvi che ci sono parecchi errori in questo articolo, leggo che i film sono in lingua Italiana ma invece:
    Il primo è solo in lingua originale e sottotitoli in inglese, il secondo nemmeno è disponibile su Prime video, mentre il terzo per fortuna c’è qualcosa in Italiano, i sottotitoli.

  2. il film per eccellenza sull’himalaya si chiama appunto… “HIMALAYA” (o “caravan” o “l’enfance d’un chef” a seconda della lingua. di Eric Valli.
    stupendo come film e come documento su un luogo davvero speciale.

    nulla a che vedere a parer mio con queste tre mediocrità che di himalaya raccontano ben poco

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