Erri De Luca: “Ricorderemo l’aquila sul cielo di Milano, insieme alle fosse comuni”

Sta trascorrendo questo periodo di chiusura nella sua casa di campagna lo scrittore napoletano Erri De Luca. Per lui, come per tutti, le abitudini sono cambiate, la quotidianità si è trasformata alla ricerca di una ricerca più intima. Il tempo si è dilatato, la vita ha rallentato, lasciando il tempo per profonde riflessioni.

Erri, come trascorre le sue giornate in questo momento di chiusura?

Abito una casa in campagna e ho una restrizione privilegiata, grazie allo spazio esterno. Sto traducendo alcuni capitoli dall’Ebraico antico che riguardano un profeta. Leggo libri appartenuti a mio padre, preferisco storie di altri tempi. Faccio esercizio fisico, che alla mia età è un atto di manutenzione.”

La vita di oggi richiama a ritmi rapidi, a iper-connessione. Il Coronavirus ha arrestato questa corsa, fermandoci in casa. Può essere un’opportunità per riscoprire il tempo?

“La sospensione è dovuta a una strage in corso, il tempo somiglia alla mossa dell’arrocco nel gioco degli scacchi, un trinceramento. Si sta dentro un tempo a forma di recinto che di volta in volta viene prolungato. La scoperta per me è che per la prima volta i governi buttano alle ortiche la dittatura dell’economia e si occupano della vita dei cittadini. Questa è una conversione, nel senso religioso del termine. Si scopre che la salute ha la precedenza sul denaro. Si scopre il valore della sanità pubblica e dei suoi addetti e l’insignificante utilità della sanità privata.” 

Se dovesse immaginarlo in questo momento sospeso, come vede il mondo dopo?

“Sarà un progressivo ritorno allo stile di prima, ma nessun governo si potrà permettere tagli alla sanità. Resterà valida l’esperienza del lavoro e dello studio da casa. Resterà il ricordo dei delfini nel mare di Posillipo e di un’aquila sopra il cielo di Milano sgombero di aerei, insieme a quello delle fosse comuni.”

Secondo Francesco Guccini non miglioreremo, perché l’uomo non impara…

“Se il mondo non cambiasse, saremmo alla scoperta del fuoco. Invece cambia tutto e più velocemente di quanto possa evolversi la natura umana. Perciò la storia non è maestra e non insegna granché. Però intanto l’Europa, madre di tutte le guerre della storia, si è trasformata in Unione e ha fermato il ricorso alle armi sul suo territorio. Per temperamento sono contrario alle lamentele e al mattino mi rallegro se sotto la cenere del camino scopro una brace rossa dalla quale ripartire.”

Rinascita è il tema che tiene banco in questi giorni. Si parla di ripartenza, anche turistica. Un turismo diverso, fatto di pochi viaggi all’estero in favore della riscoperta del territorio nazionale. Potrebbe rappresentare una rivincita per i luoghi marginali, spesso poso considerati, della nostra Italia?

“Forse si ridurranno le crociere, che si sono dimostrate laboratori di incubazione per epidemie. Il turismo riprenderà, a me non interessa il nostro all’estero che non smetterà di cercare l’esorico , ma quello che dall’estero alimenta la nostra economia, valorizzando il nostro territorio. Se Taranto non avesse l’ulcera della siderurgia, sarebbe il centro del turismo nel Mediterraneo.”

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5 Commenti

  1. Riesce sempre a stupirmi come Erri De Luca sia capace di dire tanto con poche parole; di come egli sia provetto ad essere intelletto senza risultare scontato, retorico, noioso e borghese… di come sia maestro ad intarsiare parole!

  2. Bellissima, giustissima e gratuita l’offesa ai lavoratori della sanità privata. Bravo Erri! Sei un maestro ad intarsiare parole, a volte, insignificatamente utili. Poi per il resto nulla da dire.

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