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Dolomiti, perso un quarto dei ghiacciai in vent’anni

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BOLZANO — Il ghiaccio oggigiorno aumenta soltanto nei frigoriferi di casa nostra. Mentre ci mangiamo spensierati un ghiacciolo, i ghiacciai dell’arco alpino meridionale si sta ririrando. Val d’Aosta e Dolomiti, le zone più a rischio.
 
Un recente Dossier a cura dell’Aineva(l’Associazione Interregionale Neve e Valanghe) evidenzia una diminuzione delle precipitazioni invernali, ed in particolare di quelle nevose. Sia sull’arco alpino meridionale, sia sul settore occidentale (valle d’Aosta), sia su quello orientale (Dolomiti).
 
Nel ventennio 1980-1999 la fase di regresso dei ghiacciai delle Dolomiti – afferma la ricerca – si è particolarmente accentuata. Infatti, mentre la riduzione areale nei settant’anni fra il 1910 e il 1980 è stata del 25,7%, fra il 1980 e il 1999 è stata addirittura del 24,3% in vent’anni.
 
La diminuzione delle nevicate, insieme al generale riscaldamento del globo terrestre, sono le cause principali del ritiro dei ghiacci. I primi a risentirne, sono i ghiacciai di piccole estensioni, presenti soprattutto nelle zone dolomitiche.
 
Secondo quanto riportano gli esperti del Meteogiornale, sulle pendici dell’Appennino che si affaccia sulla pianura Padana ci sarebbe maggiore nevosità che sulle pendici delle Alpi. Il fenomeno sarebbe causato dall’esposizione verso nord delle pareti montuose dell’Appennino stesso.
 
Marco Chiodi

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