AlpinismoAlta quota

Everest: il vento blocca Alex Txikon, ma non il solitario Jost Kobusch

Il vento sferza all’Everest, tanto che Alex Txikon e compagni sono stati costretti a rimandare i piani di salita previsti per oggi. Raffiche che nella giornata di ieri hanno anche distrutto qualche tenda mentre gli alpinisti erano a fare due passi lungo la morena con l’intento di tenersi in movimento e distrarsi dall’attesa dell’azione.

L’obiettivo del team di Txikon è andare domani in direzione di campo 1 per controllare le condizioni dell’IceFall per poi rientrare al CB. Sabato si proverà ad andare a campo2, per poi salire l’indomani a fissare campo 3, infine proseguire fino agli 8000 metri di Colle Sud, dove verrà installato campo 4. Tutto sarà poi pronto per il tentativo di vetta.

Jost Kobush

Meno chiari sono i piani di Jost Kobusch, che ricordiamo è da solo. Nonostante il vento, oggi l’alpinista tedesco è salito in parete e, stando al suo tracker, è al momento a 6400 metri, ma non esattamente dove ci immaginavamo tutti di trovarlo. Infatti, in base al gps, Kobusch è partito da campo 1 posizionato sul colle del Lho La e si è portato sul versante nord dell’Everest. Non sta quindi salendo la via jugoslava del 1979, come aveva fatto intuire dalle rotazioni precedenti, ma si è spostato a sinistra, verso il centro della parete, salendo una cresta secondaria. Probabilmente Kobusch sta cercando di ripararsi dal vento e di evitare di passare sotto alla sezione della parete dove potrebbe esserci rischio di valanghe per accumuli di neve ventata (nella foto segnalata in verde). Se dovesse procedere come sta facendo, ci aspettiamo che rientri sulla cresta ovest arrivato alla sella (puntino arancione) e traversi verso destra il pendio per ricongiungersi alla via jugoslava.

Con la J è segnalata la posizione di Jost Kobusch. In verde la zona soggetta a valanghe, il punto arancione indica la sella che precede il pendio. A dx (tratteggiata in rosso) la via jugoslava del 1979; la via che si intravede a sinistra (sempre tratteggiata in rosso) è la via giapponese del 1980.

Attendiamo domani mattina di seguire i suoi spostamenti.

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