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Cortina, una pista da sci dedicata a Lino Lacedelli

Il 2019 ha rappresentato un anno speciale per la società Impianti Averau di Cortina d’Ampezzo. A 50 anni esatti dalla fondazione, voluta dall’alpinista ampezzano Lino Lacedelli e altre 11 guide alpine e Scoiattoli di Cortina, si è deciso di dedicare a colui che fu il primo salitore del K2, insieme ad Achille Compagnoni, una pista da sci tra le Cinque Torri, realizzata negli scorsi mesi e inaugurata il 12 gennaio 2020.

Era il 31 luglio 1954 quando Lacedelli e Compagnoni toccavano quota 8.609 m sul K2. 15 anni più tardi, rientrato nella sua terra di origine, Lino diventava primo presidente della Società Impianti Averau, fondata il 27 febbraio 1969.

Oggi a guida della Società troviamo Marco Zardini, che ha presieduto alla inaugurazione della nuova pista insieme ad Alberta Lacedelli, figlia di Lino. Trattasi di un tracciato che rappresenta una variante di 1,5 km della principale Cinque Torri. Una pista particolare, la prima pubblica in Italia dedicata allo sci agonistico, attrezzata in maniera specifica per poter fungere da terreno di allenamento per gli atleti.

Il video dei lavori di realizzazione

La storia della Società Impianti Averau

L’idea di partenza, che spinse alla fondazione della Società, era il progetto di realizzazione di una seggiovia a Cortina. Un sogno condiviso da due dei fondatori della Società: Lorenzo Lorenzi e Giusto Zardini. Impossibile da realizzare solo in due a causa degli alti costi. La costituzione di una Società finanziata dalle Guide Alpine di Cortina, di cui Lino era capo, sembrò loro una soluzione ottimale.

La seggiovia monoposto iniziò a diventare realtà nella primavera dello stesso anno. Una piccola azienda di Sondrio iniziò a costruire l’impianto meccanico, mentre il materiale veniva portato in quota una carriolata per volta, con la sola forza delle braccia. Poi un incidente cambiò un po’ la dinamica dei lavori. Un gruppo di alpini rimase incrodato sulla Tofana de Rozes. Il soccorso giunto sul posto non fu a sua volta in grado di scendere e così le Guide di Cortina furono chiamate a intervenire. Ne nacque un buon rapporto di amicizia che portò l’esercito a fornire alle Guide un elicottero 204 a pala singola a supporto dei lavori di costruzione. Il mezzo portò così in quota i piloni della seggiovia, accelerandone per certo il completamento. Fu infine inaugurata il 14 febbraio 1970.

Accanto alla collaborazione nella costruzione, Guide e esercito strinsero un accordo che rappresentò di fatto la nascita del soccorso alpino nella forma in cui lo conosciamo oggi. Gli elicotteri militari divennero dei mezzi di soccorso, in grado di portare in quota i soccorritori e a valle le vittime di incidenti. All’epoca si trattava di un servizio gratuito per tutti.

Lino “Testa” Lacedelli

Come sottolineato negli scorsi giorni da Lorenzi, tali intuizioni e accordi non sarebbero stati possibili senza la presenza e la ostinazione di Lacedelli, soprannonimato “Testa”. Suo il merito, durante la realizzazione della seggiovia, di aver “bussato a tutte le porte” necessarie. Una caparbietà che lo portò a decidere di tornare sul K2 alla veneranda età di 79 anni, nel 2004, raggiungendo il campo base in due settimane.

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