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PNALM, mamma orsa investita a Natale. L’ANAS introduce segnaletica speciale

Il Natale, e con esso l’avvicinarsi della fine dell’anno, rappresentano un momento di bilanci. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) era intento proprio ad analizzare, con gioia, gli ottimi dati relativi alle osservazioni del 2019 di femmine di orso marsicano con cuccioli, quando è stato colpito da una nuova tragedia. Si tratta di un investimento avvenuto nella notte di Natale a carico di una mamma orsa, che è stata vegliata dal suo cucciolo fino all’arrivo dei tecnici del Parco, nel comune di Castel di Sangro (AQ).

La lunga veglia del cucciolo sofferente

L’incidente si è verificato intorno alle ore 20,30. Mamma orsa sarebbe deceduta poco dopo l’impatto con l’auto, a causa di gravi traumi. L’investitore si è fermato a soccorrere l’animale ed ha allertato prontamente le forze dell’ordine. I Guardiaparco giunti sul posto hanno notato che il piccolo mostrasse segni di sofferenza per il decesso della mamma.

Una vicenda che ha smorzato i sorrisi del team estremamente professionale rappresentato da “dipendenti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale della Majella, delle Riserve del Monte Genzana e della Valle del Sagittario, di tanti Carabinieri Forestali”, impegnati attivamente nella salvaguardia dell’orso marsicano.

“Ieri sera la tragedia, che lascia senza parole, che aumenta la frustrazione di chi ogni giorno dedica tutte le sue energie alla tutela dell’orso – si legge nel post di sfogo sulla pagina Facebook del Parco -. La morte dell’orsa, come sempre accade in questi casi, riapre il dibattito sulle cause e sui possibili rimedi, ovviamente mai semplici perché il problema è davvero complesso”.

Accanto alle discussioni senza fine relative alle misure da adottare per limitare i rischi di una specie fragile, che vive a così poca distanza dai centri abitati, il Parco sottolinea che la priorità sia al momento concentrarsi sul cucciolo.

“Ognuno avrà la sua soluzione, noi addetti ai lavori abbiamo in primis l’obbligo di assicurare che il cucciolo vada in letargo senza problemi”.

Riflessioni condivise

Nel medesimo post, il Parco condivide con la collettività una lunga serie di riflessioni derivanti dall’ennesima tragedia.

  1. Il cucciolo ha circa 1 anno e da quanto abbiamo visto stanotte sta bene, ovviamente spaventato e spaesato come altrimenti non potrebbe essere. Ma è un orso, quindi uno degli esseri viventi più intelligenti, che troverà il modo per svernare, se non disturbato.
  2. Grazie al lavoro della Rete di Monitoraggio abbiamo ragione di credere che la femmina fosse “stanziale” in quella zona e quindi il cucciolo è a casa sua. Motivo in più per escludere qualunque soluzione diversa dal letargo in quella zona.
  3. L’auto ha riportato danni importanti, ma l’autista per fortuna nessuno, e sta bene. Non conosciamo la velocità, certo l’animale è morto quasi sul colpo.
  4. I danni legati agli incidenti stradali non competono al Parco ma alla Regione/Provincia secondo giurisprudenza consolidata. Ovviamente serve maggiore attenzione e precauzione da parte di chi frequenta certe aree. Consapevolezza e conoscenza dei luoghi dove si va in vacanza significa anche adeguare la guida alle circostanze specifiche, come quando si guida su neve o ghiaccio.
  5. La femmina aveva 8-10 anni ed è una perdita gravissima, anche perché stava bene, e questo solo grazie al fatto che in Natura trova, come TUTTI GLI ALTRI ORSI, tutto il necessario per sopravvivere.
  6. La femmina, col cucciolo, stava ancora in giro in attesa del letargo perché il meteo le permetteva di farlo: caldo, zero neve e cibo: perché andare a dormire in una tana quando si può ancora godere di sole e cibo? Anche questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici.
  7. La storia di Peppina del 2018 ci ha insegnato che anche le femmine coi piccoli si muovono tantissimo, e questo conferma che l’orso ha bisogno di tanto spazio, soprattutto fuori dalle aree protette, perché è li che si gioca la partita della conservazione. Anche per questo stiamo lavorando tutti insieme per trovare soluzioni adeguate a creare corridoi che garantiscano spostamenti sicuri. La ricerca scientifica serve anche a questo, così come servono risorse adeguate”.

Tragedie. Dolorose ma necessarie

La conclusione del Parco è che “le tragedie fanno male, ma le crisi servono anche a crescere”. Una regola che vale nella vita nel singolo come nel lavoro in team.

“Oggi c’è stata una risposta eccezionale da parte di tutto il sistema delle aree protette, coi due Parchi Nazionali e la Riserva del Monte Genzana impegnati dalla tarda sera della Vigilia a tutela del cucciolo insieme anche ai Carabinieri Forestali. Ma la bella notizia è che l’ANAS di L’Aquila, col personale addetto alla Statale 17 nel tratto Sulmona – Castel di Sangro, lo stesso che in inverno assicura la viabilità in ogni condizione meteo, ha messo in opera segnaletica speciale per rallentare i tanti automobilisti che in questi giorni di vacanze affollano l’Alto Sangro, dando così un segnale importante a sostegno della tutela del cucciolo.

Ultima cosa: è bello sapere di far parte di una squadra eccezionale che la notte e il giorno di Natale ha deciso di dedicarli alla tutela di un cucciolo in cerca della mamma. Grazie quindi ad Antonio, erano 4 con lo stesso nome, Renato, Roberta, Romano, Massimo (2), Alberto, Ezechia, Lorenzo, Mario, Pasqualino, Massimiliano, Sabatino, Alessandro, Paola, Gerardo, Massimo, ovviamente Daniela e tutti quelli che stanno contribuendo in queste ore.
Sarà un piacere ringraziare tutti coloro che passando da quel tratto di strada faranno attenzione, rallentando per l’orso ma anche per se stessi, perché la sicurezza stradale è un diritto ma anche un dovere di tutti”.

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