Marco Olmo, la sua leggenda in un film
Marco Olmo, ultramaratoneta classe 1948, ha una storia ispiratrice. La sua è una vita di riscatto sportivo che va oltre il semplice correre.
Marco è figlio della fame del dopoguerra, di quella disgrazia che nelle valli montane era amplificata. Per vivere si doveva lavorare e la fatica della pagnotta non lasciava tempo allo sport. “A quei tempi non si correva” ci aveva raccontato in un’intervista lo scorso anno. “Se sei nella miseria non pensi allo sport. Pensi a guadagnarti qualche soldino in più andando nei boschi a fare legna o a spalare la neve. Quando poi ho iniziato a farlo non l’ho fatto per guadagnare soldi. Volendo potrei dire di averlo fatto per fare una cosa inutile”. Ha iniziato a farlo che già era grande riuscendo ad andare contro tutti i pronostici e guadagnandosi i gradini più alti del podio in alcune delle gare più prestigiose al mondo una volta superata la mezza età.
La storia di Olmo è raccontata in libri, in numerose interviste, è un’icona per tutti gli appassionati, una leggenda. Ha anche ispirato un documentario “Il corridore – The runner” realizzato dai registi Paolo Casalis e Stefano Scarafia. Gli stessi autori che oggi, insieme a Fabrizio Bozzetti e alla casa di produzione torinese “La Sarraz Pictures”, sono alle prese con la stesura della sceneggiatura per quella che sarà una vera e propria fiction dedicata alla storia di Marco Olmo. Non sarà una biografia filmica, ma un racconto appassionato. “La storia di un riscatto sociale” ci spiega Scarafia. “Siamo rimasti folgorati da questa figura, fin dal primo giorno”. I registi hanno scoperto la figura del corridore di Robilante, sulle montagne cuneesi, leggendo un’intervista su La Stampa. “Aveva appena vinto una delle gare di endurance più dure al mondo, per la seconda volta, a 59 anni. Una cosa straordinaria già di per se, poi abbiamo letto il racconto della sua vita”. Un operaio appunto, che per allenarsi sfruttava i momenti liberi dal lavoro: le ore che precedevano il turno, la pausa pranzo, oppure la sera, dopo le ore di fatica in cava. “Correndo Marco era riuscito a ottenere il suo riscatto , ma nonostante questo ricordo che nell’intervista parlava di se come di un vinto, di uno sconfitto. Dava l’idea di essere un personaggio complesso e sfaccettato, non il classico sportivo”. Sensazioni che i registi vogliono cercare di trasmettere al grande pubblico, grazie al film. Per questo non sarà una mera biografia, “vogliamo far emergere la storia di un uomo che riprende in mano la propria vita, che si cimenta in una sfida con se stesso per cambiare il proprio destino”. La storia di un uomo normale che ha saputo diventare leggenda.
Le riprese del film dovrebbero iniziare nel 2021, per ora si prepara tutto il background necessario per portare a termine un buon lavoro. E, nel frattempo, Marco corre.