Rifugi

Cercasi gestore per il rifugio CAI “Oliva Brusa Perona Renato”

È stato pubblicato negli scorsi giorni sul sito della sezione CAI di Gravellona Toce (VB) il bando per l’affidamento in gestione del Rifugio CAI “Oliva – Brusa Perona Renato” all’Alpe Cortevecchio nel Comune di Ornavasso (VB).

Requisiti per un buon gestore

Requisiti necessari sono essenzialmente due: spirito di imprenditorialità e amore per la montagna. Si richiede inoltre competenza nella somministrazione di cibi e bevande, una buona predisposizione ai rapporti con gli escursionisti e doti e manualità necessarie ad adempiere alla gestione del rifugio in completa autonomia. 

Il Rifugio CAI “Oliva – Brusa Perona Renato”

Il rifugio CAI è attivo dal 1948. Nel corso dei decenni ha subito differenti opere di manutenzione e restauro per adeguarlo alle esigenze dell’utenza. Gli ultimi lavori, risalenti al 2018, hanno portato ad un ampliamento della struttura e alla costruzione di bagni per gli ospiti e il gestore.

Il bando, la cui scadenza è fissata al 31 marzo 2020, prevede un affitto annuale.

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6 Commenti

  1. Piu’che pubblicare bandi e liste di prerequisiti dei gestori , per certi rifugi basterebbe dire: affidasi gratis a chi vuole..e forse neppure si troverebbe.
    Certe case di montagna hanno affisso cartello”Vendesi o affittasi”, ma forse neppure con un “Regalasi” si farebbe avanti qualcuno.
    Certe trasmissioni su natura, ecologia ecc..la fanno troppo poetico romantica…e arrivano a consistenti restauri gia’ realizzati…o non guardano poi i conti consuntivi. di agritur, rifugetti .Ti girano il filmatino in una giornata di affollamento natalizio o ponte. .. tra decine e decine di “solo il vento bussa allaporta”

  2. Il problema è che l’amore per la montagna al legislatore non interessa. La gestione di un rifugio pone gli stessi oneri e doveri che ha un albergatore di Riccione.
    Cui spesso si aggiungono condizioni di impegno a farli rendere, da rendere molto difficile l’accesso a chi non abbia spesso spalle già ben coperte.

  3. Il gestore dovrebbe prima di tutto essere un custode in grado di occuparsi della struttura e dei suoi ospiti ma senza troppo pretendere. Metterla troppo sul piano economico costringe a snaturare tanto la figura del gestore quanto la funzione stessa dei rifugi…
    Per rispettare i propri principi fondanti il CAI dovrebbe contenere maggiormente i canoni richiesti ai gestori in modo da consentire a questi di concentrarsi al meglio su quella che è la loro più autentica funzione…

  4. Non credo si tratti solo del CAI, ma proprio della normativa nazionale sulla ricettività e ristorazione. Vincoli e regolamenti che nulla spesso hanno a che vedere con la realtà dell’alta montagna e dei suoi frequentatori classici.

    1. Tutte opinioni rispettabilissime e coerenti.
      Il problema in fondo è sempre lo solito: abbiamo un sistema di regole e norme elefantiaco predisposto sempre guardando al passato e quasi mai al futuro. Si fa di tutto per poter estrarre tasse e balzelli ancora prima che una attività economica dia i suoi frutti ed in questo caso come dite forzando un concetto che ben poco ha a che fare con l amore e la cura per la montagna.

  5. Per il rifugio in questione il problema principale è la pessima qualità della strada da percorrere per raggiungerlo. Se si vuole farlo solo a piedi in pochi ce la farebbero. Sono la prima che non vuole che la montagna venga deturpata, ma la strada è esistente e quindi deve essere data la possibilità di usufruirne da una maggior utenza per poter fare lavorare il rifugio e per poter fare bei percorsi partendo da qui

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