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Un cadavere a campo due, il terzo giallo di Glynn Carr

La copertina del libro
La copertina del libro

Già la copertina è una storia a sé. Disegnata da Alfredo Sampieri attrae immediatamente: curiosa e surreale ti porta a prendere il volume in mano, almeno per dargli un’occhiata. È il terzo libro della collana “Brividi” di Mulatero Editore e racconta la storia di una spedizione himalayana. “Un cadavere al campo due”, un nuovo giallo sempre a firma di Glyn Carr.

Dopo “Assassinio sul Cervino” e “Morte dietro la cresta” continua il viaggio alla scoperta di questo autore per anni dimenticato tra gli scaffali delle biblioteche inglesi. Pseudonimo di Frank Showell Styles, Carr traspone su carta le conoscenze apprese in anni di alpinismo ed esplorazioni himalayane. Lo fa in modo diverso dai classici autori di montagna, trasforma la montagna in palcoscenico di gialli dalla narrazione avvincente e mai scontata.

“Un cadavere al campo due” racconta la storia di una spedizione himalayana diretta al Chomolu. L’inizio è tranquillo come in un classico giallo di Agatha Christie, poi tutto cambia quando una morte sospetta trasforma l’impresa alpinistica nella scena del crimine più alta del mondo. La narrazione è da libro giallo, la cura nei dettagli, le descrizioni tecniche e le situazioni alpinistiche fanno intendere l’esperienza montana dell’autore.

Un capolavoro che porta la montagna a un altro tipo di narrazione, che avvicina generi e che mostra come si possa raccontare con più linguaggi unendo passioni per arrivare a nuove forme comunicative.

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