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Germania, l’orso girovago divide i tedeschi

BERLINO, Germania — L’orso girovago nemmeno se lo immagina. Ma la sua passeggiatina in Baviera, “appena fuori di casa”, sta scatenando malumori e dibattiti sempre più accesi tra chi lo vorrebbe morto e chi, invece, tenta di difenderlo a tutti i costi invocando perfino la protezione del Papa.

Una piccola crisi diplomatica divide la Germania in due. E in mezzo c’è un orso italiano. Da una parte Werner Schnappauf (ministro dell’Ambiente della Baviera) vorrebbe vedere il plantigrado catturato al più presto. Dall’altra, politici di vario orientamento e alcune organizzazioni animaliste scesi in campo contro la “libertà di schioppo” impartita dalle autorità ai cacciatori.
 
Tra tutto questo poi, si è scoperto che l’orso in questione è Jj1, fratello dell’orso di Nauderer Jj2 nonché primo cucciolo di Joze e Jurka, i capostipiti della colonia del parco Adamello-Brenta. Mica un orso qualsiasi insomma.
E mentre le fotografie delle pecore morte dei contadini vengono portate come vessillo da chi si preoccupa della presenza troppo ravvicinata dell’animale alle fattorie della Baviera, dall’altra parte c’è chi, per combattere la sua campagna a favore dell’orso, ha scelto una bandiera ben più importante: quella di Papa Benedetto XVI. Il portavoce dell’ordinariato di Monaco di Baviera infatti, Winfried Roehmel, ha fatto notare che l’orso bruno è presente nello stemma di papa Ratzinger, come è noto di origini bavaresi. «Accogliendo l’orso nel suo stemma, il Papa ha ribadito con grande autorità il diritto di residenza dell’orso in Baviera», ha detto Roehmel in un comunicato.
La questione sembra ancora lontana dal trovare soluzione. Si potrebbe catturare l’orso senza sparare, addormentandolo. Ma non sembra così facile. Nel frattempo, da Trento, arriva la notizia che una femmina con due cuccioli di orso è stata avvistata nella zona della Paganella. La localizzazione, le caratteristiche fisiche e comportamentali degli animali fanno ritenere che si tratti della terza cucciolata della stagione.
 
Sarebbero dunque 8 i piccoli d’orso (in precedenza si erano registrati 2 parti trigemini) che hanno visto la luce in Trentino, nel corso dell’anno. Fiocchi azzurri da festeggiare che segnano il successo del piano di ripopolamento. Non senza qualche problema però, come questo, dell’orso birichino espatriato.
Nella foto, lo stemma del Pontefice
Elisa Lonini

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