News

Fallimento Thomas Cook: scatta l’operazione Cervino, ma Zermatt non ci sta

Dopo il fallimento del tour operator Thomas Cook, sono circa 600 mila i viaggiatori in difficoltà che devono essere rimpatriati. Tanto che la Gran Bretagna ha attivato un piano nazionale da circa 100 milioni di sterline – il più massiccio dopo la Seconda Guerra Mondiale – a cui si è dato il nome “Matterhorn” (Cervino, in italiano).

Un “omaggio” che non è piaciuto affatto a Zermatt, cittadina svizzera ai piedi della Gran Becca, che ha lamentato il danno di immagine che provocherebbe l’accostamento dalla località a una vicenda spiacevole, proprio sul piano turistico, quale è la bancarotta di Thomas Cook.

La destinazione Zermatt – Matterhorn non è collegata alla vicenda. Forse il governo britannico non sa che ‘Matterhorn’ è un marchio internazionalmente protetto, un simbolo di vacanze tranquille, sicure e di qualità. Caratteristiche che non rappresentano per nulla l’attuale frustrazione dei viaggiatori” si legge su un comunicato rilasciato dall’ente turistico di Zermatt, che conclude con una stoccata: “Forse il govenno britannico voleva solo indicare ai viaggiatori colpiti un luogo dove poter trascorrere le loro future vacanze senza pensieri?“.

Tags

Articoli correlati

3 Commenti

  1. Il Cervino o Mattehorn è una montagna che è stata teatro di grandi tragedie a cominciare dalla sua conquista da parte di Whymper proprio dal versante svizzero, dunque le proteste degli Svizzeri mi sembrano incomprensibili. Capirei se l’operazione fosse stata chiamata Zermatt………

  2. Per chi desidera Brexit, comodo usare marchi Neutrali o Europei.Perchè non hanno usato “Operazione Ben Nevis”, ” ?Ooops , meglio non avere grane con gli Scozzesi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close