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Reinhold Messner incontra Jovanotti a Plan de Corones. Pace fatta ma non del tutto

Il 24 agosto Plan de Corones ha ospitato il tanto dibattuto concerto di Jovanotti. Dopo mesi di polemiche, di botta e risposta tra il cantautore romano e Reinhold Messner, perplesso dall’utilizzo della montagna come palcoscenico, alla fine si è giunti alla pace.

“Non c’è montagna piu alta di quella che non scaleró ma lui le ha scalate tutte!” scrive Jovanotti, citando la sua canzone “Ora” a corredo della foto scattata nel backstage con il Re degli Ottomila.

Rincuorato dalle promesse di un concerto ecosostenibile, a quanto pare Messner ha deciso di dare la sua fiducia alla costruzione di tre grandi palchi a Kronplatz. Ma non si è fermato a seguire il concerto. Una toccata e fuga insomma, per dare il suo benvenuto e forse seppellire l’ascia di guerra. Lo hanno fatto però in ben 27mila, giunti a quota 2.275 metri, incuranti della pioggia che si è mescolata alle note.

Al termine di 3 ore di concerto il Jova è tornato sull’argomento, dichiarando dal palco “Reinhold si era opposto a questa festa, ma gli ho spiegato che il mio pubblico non è di hooligans. Il mio pubblico è intelligente e avrebbe lasciato questa valle meglio di come l’ha trovata e l’avrebbe portata ancora di più nel cuore con il ricordo di una giornata fantastica come questa”. Aggiungendo poi: “Viviamo in un Paese dove le cose vengono bloccate ancora prima di farle, è un peccato e sono convinto che le cose possono essere fatte bene e male. Io spero che abbiate nel cuore questa giornata è che possiate testimoniare che l’abbiamo fatta bene”.

Reinhold Messner a Plan de Corones. Pace fatta ma…

In realtà la comparsa a Plan de Corone del Re degli Ottomila non va letta come una cancellazione delle sue opinioni espresse chiaramente negli scorsi mesi. Come ha dichiarato al quotidiano della provincia autonoma di Bolzano Alto Adige, “a Jovanotti ho detto che non ho nulla contro di lui. anzi, lo stimo come artista. il problema lo dico e lo ripeto è la location che è stata scelta. La montagna non è il luogo adatto per questo tipo di eventi”.

Dopo aver visto il prato ricolmo di spettatori Reinhold si è anzi ancor più convinto di aver ragione. “Poi il rumore. Insopportabile. La montagna è silenzio. Questo vale per le persone e ancora di più per gli animali. Domani sarà tutto come prima? Purtroppo non sarà così”.

E ha voluto ancora una volta rispondere alle accuse di chi ha evidenziato la presenza anche del suo Museo lì a Plan de Corones. “Una cosa è un Museo della montagna, luogo di silenzio e di riflessione sull’evoluzione dell’alpinismo, sulla storia dei grandi scalatori alle prese con sempre nuove sfide; altra cosa è un concerto con 27 mila persone che solo per arrivare in cima a Plan si sono fatte, nella stragrande maggioranza dei casi, chilometri e chilometri, in macchina. Significa inquinamento, ma soprattutto – insisto – rumore. Ci sono tanti altri posti dove si possono organizzare eventi di questo tipo”.

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