
Il numero record di permessi per scalare il K2 ha spinto le varie spedizioni a organizzarsi e trovare strategie per evitare che sulla seconda montagna della Terra si ripeta il fenomeno Everest a cui il Mondo ha assistito la scorsa primavera.
Alcuni team hanno pertanto deciso di cambiare i propri piani e di spostarsi dalla via normale lungo lo Sperone degli Abruzzi alla via Cesen. Una scelta sicuramente ponderata, ma che risolverà solo una parte dei problemi.
(infografica @ NYT 2008)
Prima di tutto, i numeri: sullo Sperone ad oggi rimangono circa 75/100 alpinisti, una cinquantina quelli ora trasferiti sulla Cesen. Non un grande risultato, ma come si dice in Lombardia “Piutost che nient, l’è mei piutost” e forse si abbasseranno il numero dei litigi tra spedizioni per trovare lo spazio dove posizionare le tende ai campi intermedi e le code al Camino Bill, passaggio stretto e tra i più tecnici.
Non è affatto risolta la questione affollamento in alto, dove la scalata si fa più difficile e soprattutto pericolosa e si incontra il Collo di Bottiglia e il traverso con il grande seracco che incombe sulle teste di tutti. Infatti, le due vie si riuniscono a campo 4, circa 7700 m, e proseguono verso la vetta lungo il medesimo percorso.
Allo stato attuale, il fattore che inciderà maggiormente sarà il meteo: se si manterrà stabile a lungo come nelle ultime due settimane, i giorni disponibili per salire consentiranno di diluire i tentativi di vetta e una buona cooperazione tra squadre sarà sufficiente per scongiurare il caos; in caso contrario non resta che sperare nella clemenza del K2.