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Appello per la sicurezza dei cuccioli di cervo e capriolo. Più attenzione agli sfalci dell’erba e “Non toccateli!”

Dalle Alpi agli Appennini, con l’arrivo dell’estate sulle montagne fanno la loro comparsa i nuovi cuccioli di mammifero. Qualche giorno fa avevamo parlato degli stambecchi e della difficoltà di reperimento di erba fresca tra i mesi di maggio e giugno per le madri in fase di allattamento, come conseguenza del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Oggi parliamo invece di cervi e caprioli e dei pericoli che si trovano a fronteggiare in questa stagione.

È di pochi giorni fa l’appello dell’Associazione Cacciatori trentini per invitare chi abita e lavora in ambiente montano a fare attenzione ai nuovi nati, soprattutto nel corso della fienagione, ovvero il taglio dell’erba generalmente effettuato nel periodo primaverile – estivo. Non è raro che i piccoli mammiferi, soprattutto cervi e caprioli, vengano falciati dalle barre delle macchine mentre riposano nell’erba alta.

Di fronte a tale fenomeno, il consiglio diffuso agli operatori è di iniziare l’operazione di sfalcio dal centro del prato per poi procedere lentamente verso l’esterno, evitando la procedura inversa. Questa strategia, insieme a una velocità moderata, faciliterebbe l’allontanamento spontaneo dei piccoli.

Un altro appello a difesa dei nuovi nati, lanciato stavolta dall’Ufficio Caccia e Pesca di Bolzano, consiglia di non avvicinarsi e non toccare i cuccioli di capriolo, che potrebbero apparire abbandonati ma in realtà sono soltanto lasciati soli dalle madri impegnate a cercare cibo altrove. In un certo senso “parcheggiati”, per riprendere l’espressione utilizzata dal direttore dell’Ufficio, Luigi Spagnolli, che sottolinea come alle madri sia sufficiente recarsi dal proprio cucciolo a intervalli regolari per allattarlo. I piccoli di capriolo non emettono infatti odori e dunque non rischiano di attirare i predatori.

La locandina diffusa dalla Riserva del Monte Genzana – Alto Gizio a difesa dei cuccioli di cervo e capriolo

Un appello diffuso sul territorio italiano. Un altro esempio è rappresentato dalla Riserva del Monte Genzana – Alto Gizio, che a inizio giugno ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione rivolta agli abitanti, ai cercatori di funghi, e agli escursionisti per dissuadere dal toccare i piccoli di cervo e capriolo.

Se durante le vostre escursioni vedete cuccioli di Cervo o di Capriolo da solo: NON AVVICINATEVI!” – recita la locandina diffusa dalla Riserva – “Le loro madri non li hanno abbandonati, ma sono nei paraggi alla ricerca di cibo. I piccoli non devono essere assolutamente toccati in quanto le madri al loro ritorno, percependo il vostro odore, li abbandoneranno“.

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