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Sciare sulle montagne del Pakistan

La Repubblica ci fornisce uno spunto interessante dalle montagne innevate del Pakistan, un luogo che evoca sempre qualche tremore, ma che “eppur si muove”, nel senso dello sviluppo e della modernizzazione (anche se con discontinuità).

Sei anni fa erano 35.000 i turisti interni sulle montagne del Gilgit Baltistan, la provincia a nord del paese che confina con Cina, India e Afghanistan e che ha il K2 al suo vertice con i suoi 8611 metri; nel 2018 i turisti sono stati 2,5 milioni. Non male.

Torniamo all’articolo di Repubblica. A tre ore di fuoristrada da Gilgit, capitale della provincia Gilgit-Baltistan, c’è Naltar, una bella località con abeti secolari posta a una quota tra i 2800 e i 3000 metri sul fondo dell’ampia valle che ha come apice il Naltar Peak di 4.768 metri. Lì sono sparpagliati i gruppi di case e costruzioni turistiche, in buona parte gestite da militari, ma anche uno skilift che, rimesso in funzione, è diventato il simbolo del Pakistan che scia. A Natar si scia. Certo con i militari che lì hanno i loro presidi turistico sportivi e che vigilano armati di mitra sulle ludiche attività degli appassionati della neve che scivolano felici sulla pista lunga poco più di 8000 metri. Mentre a Malam Jabba, nell’Hindu Kush, negli ultimi anni si disputa l’International Alpine Skiing Cup, gara riconosciuta dalla Federazione Internazionale Sci.

Sono anni che gli amici pakistani della regione e della federazione pakistana dello sci ci stanno chiedendo di dargli una mano. Due anni fa, quando il Chief Minister del Pakistan è venuto con una nutrita delegazione al Trento Film Festival, lo abbiamo portato al passo del Tonale e poi su con gli impianti a sganciamento automatico, le funivie, le aree di accoglienza dei sistemi turistici e lo abbiamo messo in contatto con progettisti e aziende italiane.

La voglia di montagna e turismo è tanta e non mancano nemmeno i soldi, anche se la burocrazia (che non è un male solo pakistano) sembra dilatare tempi.

Intanto il Gilgit-Baltistan ha messo in programma la realizzazione di due impianti di risalita, due seggiovie, una nella regione del Nanga Parbat e l’altra a nord di Gilgit. Magari tra non molto potranno mettere una seggiovia anche a Naltar, dove i militari da sempre sono di casa e dove nella stagione buona si raccolgono a detta di tutti le migliori patate del Pakistan. Qualche supporto progettuale lo abbiamo già fornito.

I pakistani, con i quali c’è una collaborazione in corso da decenni sulle loro montagne, stanno a gran voce chiedendoci di dar loro una mano anche con l’aiuto dell’Agenzia Italiana della cooperazione, che in Pakistan in questi ultimi anni qualche problema l’ha avuto, come fa intendere anche ambasciatore Stefano Pontecorvo allargando le grandi braccia, lui che la passione montanara la condivide con la moglie cuneese.

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