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Valle d’Aosta, il futuro dei rifugi è eco-compatibile

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AOSTA — I rifugi valdostani utilizzano sempre più tecnologie eco-compatibili. A dirlo è l’Osservatorio delle tecnologie ambientali per i rifugi alpini che ha reso disponibile in rete (anche se in forma ancora sperimentale) una banca dati per tutti i gestori dei rifugi, con informazioni di carattere tecnologico, gestionale, legislativo, ed economico.

I dati emersi dalla ricerca parlano chiaro. Il 56 per cento dei rifugi valdostani utilizza pannelli fotovoltaici in combinazione con altri  sistemi per le esigenze energetiche; il 57 per cento possiede un impianto di potabilizzazione dell’acqua e nel 62 per cento di essi si utilizza una fossa settica per il trattamento dei reflui.
La creazione dell’Osservatorio rientra in un progetto più ampio dal nome Progetto Interregionale IIIA. E’ rivolto agli operatori delle strutture – 53 in Valle d’Aosta – per assicurare loro un aggiornamento tecnologico e per individuare soluzioni eco-efficienti nella gestione ambientale.
“L’Osservatorio – ha spiegato l’assessore regionale al turismo, Ennio Pastoret – rientra in un progetto più ampio che mira alla qualificazione dell’offerta rifugi valdostana in ottica ambientale e turistica, non solo per gli alpinisti ma per tutti gli amanti della montagna. I gestori dei rifugi possono accedere ad un’area riservata della banca dati-osservatorio che contiene informazioni di vario tipo. Nella sezione legislativa ad esempio, sono contenute tutte le norme nazionali e regionali che possono interessare i gestori dei rifugi”.
Il lavoro di preparazione della banca dati è durato due anni ed ha coinvolto anche 98 aziende del settore.
Elisa Lonini

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