Cronaca

Ritrovati senza vita i due escursionisti dispersi da martedì sulle montagne del tarvisiano

Aggiornamento ore 18.20 14/12 – Sono stati trovati senza vita i due escursionisti triestini dispersi da martedì nella zona del Monte Lussari nel tarvisiano.

Dopo dieci ore di lavoro ininterrotto sotto la neve e il vento, i soccorritori -in tutto una sessantina di uomini tra Soccorso Alpino e Speleologico (Gruppo Ricerca e Unità Cinofile), Guardia di Finanza (con Unità Cinofile), Vigili del Fuoco, Carabinieri e Corpo Forestale regionale – stanno ora espletando le ultime formalità a conclusione dell’intervento.

E’ stato l’elicottero della Protezione Civile ad avvistare durante un sorvolo intorno alle 15 il colore blu di una ciaspola in una pozza di acqua del Rio Prasnig ad una quota di 1125 metri. Grazie ad una seconda rotazione e a una breve sosta in hovering nei pressi del Canale Prasnig si è potuto intuire anche la presenza di una giacca e una verosimile sagoma, in parte ricoperta dalla neve. Dall’elicottero si è potuto dunque guidare con precisione una delle squadre di terra fino al punto preciso del rio, che sarebbe stato molto difficile avvistare in una prospettiva ad altezza terreno, se non arrivandovi precisamente nei pressi.

Stando alle ricostruzioni effettuate e sulla base degli indizi raccolti nei giorni precedenti, i due escursionisti, dopo aver preso la traccia nera che da Sella Prasnig (circa 1491 metri) va verso Malga Lussari, hanno deviato calandosi lungo il canale del Rio Prasnig e ad un certo punto sono scivolati cadendo entrambi fino al punto del ritrovamento a circa tre quarti del canale stesso, dove giacevano entrambi riversi, in parte immersi, in parte coperti dalla neve caduta nelle ultime ore. L’area del ritrovamento coincideva con quella a cui hanno condotto entrambi i cani, il secondo dei quali si era fermato ad abbaiare al di sopra di un salto.

Le salme dei due escursionisti sono state recuperate dall’elicottero della Protezione Civile e questa sera rimarranno a Tarvisio.

 


13/12 ore 14.30 – Si cercano da ieri sera due escursionisti nel tarvisiano. I due, un uomo ed una donna, avevano riferito ai familiari di andare a fare un’escursione martedì 11 dicembre nella zona del Monte Lussari, ma mercoledì 12 dicembre non sono rientrati al lavoro.

Le ricerche sono partite nel tardo pomeriggio di mercoledì. L’automobile, una BMW nera, è stata individuata in località Valbruna ai Prati Oitzinger, da dove nasce una pista forestale che conduce al Monte Lussari. I telefoni cellulari non risultano raggiungibili.

Sono intanto stati ritrovati i due cani che avevano con sé, anche grazie alla segnalazione di una signora che li aveva sentiti abbaiare in Val Saisera. I cani sono stati ritrovati a Prato Kober, a quota 1075 metri, non distante dal sentiero 616 e a circa un chilometro e mezzo in linea d’aria da dove è stata ritrovata parcheggiata l’automobile (Prati Oitzinger).

Le ricerche ora si stanno indirizzando tra Sella Prasnig e la Cima del Cacciatore, dove i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico hanno individuato alcuni segni di passaggio in corrispondenza di una traccia di sentiero nera. E’ qui che infatti risulta l’ultimo agganciamento della cella telefonica del cellulare degli escursionisti. Quella traccia nera presenta dei tratti difficili e esposti. Ora l’elicottero sta effettuando una ulteriore perlustrazione in quell’area attorno a Cima del Cacciatore.

Circa mezz’ora fa è scattata anche la ricerca con l’Unità Cinofila Molecolare dall’automobile ritrovata ai Prati Oitzinger. Secondo gli esperti delle altre Unità Cinofile operative è infatti difficile che i cani dei ragazzi possano ora ricondurre a loro, dato che sono molto stanchi e stressati.

Su posto per le perlustrazioni ci sono in tutto circa venticinque uomini, quindici dei quali del Soccorso Alpino e Speleologico di Cave del Predil, oltre a due Unità Cinofile della Guardia di Finanza e da questa mattina, giunto da Tolmezzo, l’elicottero della Protezione Civile.

Si stanno battendo anche tutti i ricoveri, compresi quelli più lontani come il ricovero invernale del Rifugio Pellarini, calcolando che i due potrebbero aver cambiato idea sull’escursione e sul pernottamento.

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Un commento

  1. Purtroppo la conclusione e’ stata tragica.La causa si presume sia stata una scivolata su tratto misto di foglie ricoprenti ghiaccio..Oltre al cordoglio, cosa pensare?Simili incidenti furono frequenti pure lo scorso anno.
    Cambiando settore, se si montano pneumatici invernali a mescola Ice, esagerare e tenere pure le catenelle, esercitarsi a montarle, pure una pala, guanti da lavoro.Infatti in certe condizioni tutto serve , anche il superfuo.Dopo aver ascoltato previsioni meteo, a bordo indumenti isolanti, un poco di viveri ed acqua….Sembra esagerato a pensare che su va in comoda auto su strada asfaltata…eppure..un asola volta di difficolta’ per fitta nevicata fa la differenza.Figurarsi per le escursioni su sentieri..ritenuti impegnativi o anche gia’ provati anche in bella stagione.
    Sperimentato personalmente: se si va in comitiva il prudente che porta oggetti che pesano in piu’ viene preso in giro dai “superleggeri” perche’ spesso e’ meno lesto, poi pero’ a volte e’ quello che toglie dal pantano gli altri.

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