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Guide alpine lombarde, un aiuto per il soccorso in montagna

Le Guide alpine della Lombardia hanno intrapreso una collaborazione con Areu – Azienda Regionale Emergenza Urgenza, per approfondire nel loro percorso formativo le tecniche di soccorso, elisoccorso e gestione dell’emergenza sanitaria in montagna. Grazie ai tecnici delle centrali operative hanno compreso a fondo il funzionamento del numero unico di emergenza e dei meccanismi che scattano all’arrivo della chiamata di soccorso. Con l’equipaggio aeronautico e all’equipe medico/infermieristica, gli allievi hanno potuto sperimentare praticamente l’utilizzo dell’eliambulanza nelle varie situazioni operative, comprese le operazioni speciali di hovering e verricello. Hanno inoltre potuto conoscere da vicino l’allestimento del velivolo dal punto di vista sanitario, toccare con mano le strumentazioni elettromedicali ed assistere ad un imbarco della barella attraverso l’utilizzo del verricello.

Quella tra Areu e il Collegio regionale Guide alpine Lombardia è l’inizio di una collaborazione tra enti pubblici, quali infatti sono entrambi. Le Guide alpine effettuavano la formazione sul soccorso organizzato, ma con il passaggio della competenza sulla formazione alle regioni questa collaborazione è via via andata persa, tanto che oggi l’esempio lombardo costituisce un’eccezione virtuosa. Tante le ragioni che spiegano la necessità di reintrodurre il soccorso in montagna tra le materie della formazione delle Guide alpine. Si pensi per esempio a quanto è importante, nel momento in cui si verifica un problema in montagna, sapere come muoversi per agevolare l’intervento dei sanitari. Nel caso delle Guide quindi, sapere come predisporre i clienti all’arrivo del 112. Ma non si tratta solo di questo” spiegano le Guide Alpine Lombarde. 

Come professionisti della montagna – spiega Fabrizio Pina, presidente del Collegio Regionale Guide alpine Lombardia -, oltre a dovere conoscere noi per primi le tecniche della gestione dell’emergenza per il regolare svolgimento della nostra attività, siamo anche veicoli e moltiplicatori della cultura di montagna verso i nostri clienti e gli utenti tutti a cui possiamo trasmettere importanti conoscenze. Le Guide alpine sono sempre in montagna: possono quindi essere un supporto fondamentale alla squadra di soccorso che interviene a effettuare un recupero, anche nel caso in cui la Guida sia estranea all’incidente ma si trovi per caso nelle vicinanze. Le Guide alpine della Lombardia, circa 180 in totale quelle iscritte al Collegio Regionale, sono presenti sul territorio e sono una risorsa. Per questo vogliamo ringraziare moltissimo Areu per aver reso possibile questa collaborazione, e Elilombardia e Kong per l’importante supporto”.

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3 Commenti

  1. Ma sbaglio o è già un lavoro eseguito egregiamente dal Cnsas?
    Vedo che le guide ormai vogliono fare tutto….
    Andremo sempre meglio…

  2. A volte sono l’uno e l’altro…non e’ vietato.Comunque se uno sa praticare la respirazione artificiale e massaggio cardiaco …si astiene in attesa del defibrillatore ufficiale del 118 che arrivera’ dopo anche solo 5-10 minuti????’Anche per altri incidenti…i primi soccorsi od interventi di qualcuno che e’ nelle vicinanze con una preparazione di base..sono decisivi…poi quando arrivano i rinforzi..passano mano agli specialisti.

  3. Magari prima di commentare si potrebbe leggere anche l’articolo…
    In questo caso avresti letto che le guide Alpine durante il loro corso di formazione hanno imparato come muoversi per agevolare l’intervento dei sanitari.
    mi pare sia una cosa positiva per rendere più veloce e agevole il soccorso e non un “rubare” competenze a altri…

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