Alpinismo

I polacchi tenteranno di ripetere la via Kukuczka-Hajzer sul Manaslu

È partita questa settimana la spedizione polacca al Manaslu (8.156 m). Il team è composto da sette alpinisti: Rafał Fronia, che guida la spedizione, Paweł Michalski, Damian Bielecki, Mariusz Lange, Paweł Kopeć, Grzegorz Bielejec, Krzysztof Stasiak e Piotr Głowacki. 

La lista degli obiettivi che la squadra tenterà di conquistare negli oltre 40 giorni di permanenza nella zona, fino a metà ottobre, è interessante. La vetta principale dell’ottomila è ovviamente nelle mire del gruppo e, secondo i piani, verrà raggiunta percorrendo la via normale. Dopodiché verrà quella orientale, con il tentativo di ripetere in stile alpino, per la prima volta in 32 anni, la storica via Kukuczka-Hajzer, per completare poi la discesa lungo la via normale. “Il nostro obiettivo è ripetere la strada polacco-messicana – ha detto il capo spedizione Fronia a Wspinanie – Sicuramente non sarà un risultato eccezionale in senso sportivo, ma non è quello che vogliamo. Gli alpinisti che prenderanno parte alla spedizione senza esperienza delle montagne più alte. Osserveremo come i ragazzi affrontano le alte quote, mentre si trovano nella realtà himalayana. Abbiamo in programma di stabilire campo 4 su un altopiano ad un’altitudine di circa 7.400 metri. Pernottando a questa altezza non solo raggiungeremo una corretta acclimatazione, ma sarà anche possibile osservare come i membri della spedizione operano ad alta quota.”

Il motivo è presto detto: il vero scopo della spedizione è l’invernale al K2 che i polacchi ritenteranno nella stagione 2019-2020. La squadra che ci proverà non è ancora stata decisa, ma come dichiarato più volte anche da Piotr Tomala, nuovo manager del progetto, c’è la volontà di crescere una nuova generazione di alpinisti polacchi in grado di seguire le orme dei grandi del passato. 

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