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Dopo l’eliski arriva anche l’elibike. È subito polemica

La pratica dell’Elibike consiste nel farsi trasportare in vetta da un elicottero, per poi scendere fino a valle in sella alla propria mountain bike. Un’attività outdoor, già presente da anni in alcune località montane italiane, è appena stata lanciata a Zermatt dando la possibilità ai ciclisti di farsi trasportare su alcune delle principali cime oltre i 3.000 metri: l’Unterrothorn, l’Äschihorn e l’Alphubeljoch. Solo le ultime due richiedono l’accompagnamento di una guida.

Sebbene le polemiche esistano da anni, ovvero da quando è nata questa pratica, si sono rinvigorite proprio in questi giorni in occasione della nuova proposta turistica di Zermatt. Molte sono le questioni sollevate da più parti in questi ultimi giorni. C’è chi banalmente si chiede dove sia andata a finire la soddisfazione di “arrampicare su due ruote”, obiezione che però vale anche per i bikepark raggiungibili con gli impianti in moltissime località in quota, e chi invece, come Mountain Wilderness, ribadisce le problematiche ambientali, come del resto fa con forza da anni contro l’eliski. Gli elicotteri, dice l’associazione attraverso la direttrice Maren Kern, sono “fonte di disturbo e di inquinamento, molto più di quanto lo siano gli impianti di risalita“. Zermatt Turismo sottolinea che si tratta di un’attività minore e che i volumi dei trasporti sono marginali.

Le polemiche, comunque, continuano.

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