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A luglio in televisione la montagna è protagonista!

A luglio la Montagna è protagonista in televisione grazie a “Focus” (canale 35 sul digitale terrestre e 60 sul satellite) con documentari inediti, diari di viaggio e film a tema. La rassegna ha preso il via mercoledì 4 luglio, in prima serata, con “Mountains and Life”, un programma in sei puntate che celebra alcuni degli ambienti naturali più belli della Terra e racconta le sfide e le strategie di adattamento che devono affrontare chi vive in queste aree. Tra questi, agricoltori di montagna, squadre di soccorso alpino, scienziati, sciatori, artigiani, artisti, musicisti, monaci.

Natura, economia e cultura – con particolare attenzione ai cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni per effetto delle nuove tecnologie, di rivolgimenti politici e della globalizzazione delle comunicazioni e dei commerci – sono quindi al centro del racconto di “Mountains and Life”. Le prossime puntate sono dedicate a Corea (11/7); Ruwenzori (18/7), Ande (25/7), Montagne Rocciose (1/8).

Il giovedì sarà invece dedicato a film e film documentaristici a tema. 

Il 12 Luglio, “The Summit”: una prima visione assoluta dove viene ricostruita una terribile strage di alpinisti (11 morti sui 22 che tentavano l’ascensione) avvenuta nel 2008. Premiato al Sundance Festival, nel cast figura anche Walter Bonatti, una delle figure più eminenti dell’alpinismo mondiale, soprannominato «il re delle Alpi» e scomparso nel 2011.
A seguire, “Himalaya: Ladder To Paradise” (tit. or. 喜马拉雅天梯): commovente documentario cinese in prima TV assoluta, in cui si racconta la dura formazione delle giovani guide tibetane, in vista di una carriera che, per la maggior parte di loro, è breve ed unicamente finalizzata a pagarsi gli studi all’università.

Il 19 luglio, infine, l’inedito “Ultima Patagonia” (tit. or. Madre de Dios: The Lost Island): altro film documentaristico pluripremiato in vari festival del cinema di montagna, sorta di “diario di viaggio” di una spedizione francese che, nel gennaio 2017, parte per l’isola marina di Madre de Dios, situata nel cuore della Patagonia e dell’Antartico cileno.
Per realizzare questa rischiosa esplorazione in una delle parti più remote del pianeta, speleologi, subacquei, geologi, botanici e biologi affrontano condizioni estreme, tra burrasche, picchi da scalare e grotte calcaree.

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