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“Questa terra” di Luca Ottolenghi

Trentacinquenne giornalista novarese, Luca Ottolenghi ha esordito l’anno scorso con il suo primo romanzo, “Questa terra”. Un testo dalla difficile gestazione, durata addirittura dieci anni. Un testo finito sette anni fa, ma edito solamente nel 2017 da iemme, casa editrice napoletana che ha creduto nel progetto del ragazzo.

Il libro racconta anni duri attraverso le vicende di Francesco Bassano, protagonista arrabbiato. Arrabbiato con se stesso e con la società, con quel mondo che non capisce dove voglia andare.

Un protagonista che, nel frastuono del nuovo millennio, ha bisogno di trovare delle radici e allora eccolo che torna alla montagna. Va ai piedi del Monte Rosa alla ricerca di quel che è stato, del nonno partigiano, dello zio attivo nella lotta armata degli anni ’70 e poi torna al presente con il ricordo degli amici massacrati al G8 di Genova.

Un racconto vivo che intreccia i periodi storici, dove la montagna è sempre presente, quasi sfondo di una vicenda rossa. Rossa politicamente, quasi da centro sociale. Sentenziosa, a tratti; più misurata e posata in altri.

Di fondo è un testo interessante. Il modo in cui l’autore racconta e unisce, amalgamando, le varie storie è avvincente. Il modo in cui i periodi storici si fondono al presente in un continuo narrativo è interessante e particolare.

Unica pecca è forse un poco di ingenuità letteraria, dovuta forse all’età o alla prima pubblicazione. Un’ingenuità che arricchisce il racconto storico di troppi luoghi comuni delle epoche andate.

Detto ciò, il libro rimane un ottimo testo, uno dei pochi a intrecciare la montagna con l’attualità degli anni duemila. Un testo per appassionati di storia, ma anche per amanti dei racconti di ricerca.

Questa terra
Luca Ottolenghi
Iemme edizioni
256 pagine
9,90€

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