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Oggi al Trento Film Festival: lo spettacolo “Un alt(r)o Everest”, Tommy Caldwell, 28 film e tanti incontri

La serata evento sulla vita degli amici scalatori Jim Davidson e Mike Price interpretati dagli attori Mattia Fabris e Jacopo Maria Bicocchi; il raduno del Papa a Monza del 2017 visto dagli occhi dei fedeli; le abitudini e la vita dei centenari nell’Ogliastra in Sardegna e Tommy Caldwell, alpinista e arrampicatore statunitense. Sono alcuni degli eventi principali, tra ospiti, storie raccontate, cinema, poesia, libri e teatro, del programma della terza giornata del 66. Trento Film Festival, oggi, domenica 29 aprile, in vari luoghi della città.

Nel programma cinema, con 28 film in programmazione, da segnalare l’anteprima del film Drei Zinnen di Jan Zabeil un avvolgente thriller familiare filmato all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo, con la star franco-argentina Bérénice Bejo (Supercinema Vittoria, ore 21).

Il programma cinematografico del festival della quarta giornata racconta la più stringente attualità dalle testimonianze narrate dei fedeli di Papa Francesco durante il raduno di Monza del 2017 narrati dai registi Claudio Casazza, Carlo Prevosti e Stefan Zoja nel documentario L’ultima popstar(cinema Modena, sala 1, ore 16.45) ai racconti dei centenari che vivono in Sardegna tra abitudini e storie antiche nel documentario Il club dei centenaridi Pietro Mereu. Fra scorci di seducenti paesaggi quest’ultimo lavoro di Mereu focalizza l’attenzione sull’invecchiamento di successo in Ogliastra in un viaggio nella terra della longevità, una delle zone blu del mondo, dove si concentra il maggior numero di centenari. Provengono da Arzana, Villagrande Strisaili, Villanova Strisaili, Talana, Osini, Urzulei, Baunei, le storie raccolte da Mereu con le testimonianze dei protagonisti che si raccontano in poche ed efficaci battute.

Il programma cinema vede protagonista il concorso con le proiezioni di 4 film: Lorello e Brunello, nuova prova da documentarista del grande montatore Jacopo Quadri, che con la sua elegiaca celebrazione della vita e del lavoro di due fratelli nella Maremma toscana ricorda il legame del festival con la cultura e i paesaggi rurali (cinema Modena, ore 21); Die fünfte Himmelsrichtung di Martin Prinoth, che ci invita a un commovente viaggio dalle vallate dell’Alto Adige verso il Brasile, seguendo il tentativo del cugino adottivo del regista di ritrovare la madre naturale e la propria identità (cinema Modena, sala 2, 17.15). E poi Stella Polaris Ulloriarsuaq di Yatri N. Niehaus, dalla Germania, ci porta nel cuore della Groenlandia per una documentazione lirica degli effetti del cambiamento climatico sulle popolazioni locali (Modena, sala 3, ora 17); Les éternels del grande regista belga Pierre-Yves Vanderweerd che evoca il dramma dell’interminabile e dimenticato conflitto lungo i confini del Karabagh, enclave armena in Azerbaijan (Modena, sala 3, 19) e l’atteso The Dawn Wall di Josh Lowell e Peter Mortimer che fa rivivere – al fianco dei protagonisti Kevin Jorgeson e Tommy Caldwell (che sarà a Trento per presentarlo) – i 19 giorni della loro leggendaria scalata del 2015 a El Capitan nello Yosemite National Park, entrata di diritto nella storia dell’arrampicata.

Tra gli eventi al Teatro San Marco (via San Bernardino, 6), alle 21, andrà in scena, in collaborazione con Montura, lo spettacolo teatrale “Un alt(r)o Everest” di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi. I due attori tornano sulla scena con una nuova coinvolgente storia, accaduta realmente, quella di Jim Davidson e Mike Price, due amici, una cordata che nel 1992 decidono di scalare il Monte Rainier, nello stato di Washington, Stati Uniti. Il sogno di una vita che non sarà solo la conquista di una vetta, ma un punto di non ritorno, un cammino impensato dentro alle profondità del loro legame, un viaggio che durerà ben più dei 4 giorni impiegati per raggiungere la cima. “La storia di Mike e Jim – spiegano gli autori – parla di qualcosa che tutti abbiamo conosciuto e con la quale prima o poi dobbiamo fare i conti: la perdita, il lutto, la mancanza… e assieme quel dialogo, silenzioso e profondo che continuiamo ad avere con le persone che non sono più con noi ma che in qualche modo… continuano ad essere con noi”.

Tra gli incontri della quarta giornata quella di Marco Albino Ferrari (ore 19, Spazio archeologico del SASS) che racconterà l’affascinante figura della scrittrice scozzese Nan Shepherd che per tutta la vita ha affrontato le impervie alture dei Cairngorm, nella Scozia Meridionale, alla scoperta del loro straordinario ambiente naturale.

 

 

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