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Ritorna Tomek Mackiewicz

Per fortuna che è morto sul Nanga verrebbe da dire leggendo la pletora dei novelli incensatori di Tomek Mackiewicz. Almeno ne parlano. Il controcanto potrebbe essere: pensa se dopo essere arrivato in vetta con Elisabeth non fosse morto, nessuno se lo sarebbe ricordato.

Due anni prima, al Nanga, in inverno i suoi compagni di parete e campo base lo avevano scacciato come un reprobo quando, terminato il tentativo con Elisabeth Revol sulla via Messner Eisendle, sulla quale era impegnata anche la cordata Moro-Lunger, aveva disperatamente cercato di unirsi alla squadra dell’ultimo tentativo alla vetta. Alex Txikon e Ali Sadpara avevano infatti “lasciato andare” Daniele Nardi e ospitato Simone Moro e Tamara Lunger sulla via Kinshofer, già in buona parte attrezzata, ma Tomek non l’avevano nemmeno lasciato avvicinare al campo base.

A quei tempi l’anima dannata vagava per la valle Diamir, da Chilas sull’Indo, al Campo Base del Nanga, senza cibo, soldi e speranze e quando riuscì a rientrare in Polonia ne scrisse di tutti i colori e così fecero i sui compagni di Campo Base su di lui.

Solo Elisabeth gli rimase vicino e se lo riportò sul Nanga Parbat, l’inverno scorso, sulla stessa via per provare ancora una volta, la settima, la salita ossessivamente invernale, in stile alpino, e ce l’hanno fatta. Tutti però conosciamo la tragica dolorosa conclusione della spedizione ed in molti hanno così conosciuto la storia di Tomek, di Tomek ed Elisabeth e del Nanga in inverno.

La moglie Anna e i 3 figli di Tomek possono essere orgogliosi del loro eroe, definitivamente.

Certo la cerimonia di beatificazione alpinistica a Trento sarà officiata in gran parte da postumi estimatori, da chi il suo arrivo con Elisabeth in vetta al Nanga lo aveva con gran fatica digerito, come se fosse uno sberleffo alla vittoria di due anni prima. Ma quel che conta è il rito e ora che il morto c’è si può celebrare.

Tra i presenti ci sarà anche Emilio Previtali, che di Tomek ha sempre difeso l’estrosa e genuina umanità a costo d’esser vittima di fuoco amico.

Sull’altare, ops, sul palcoscenico mancheranno però personaggi importanti: Elisabeth Revol, ma si sa lei è “selvatica” e dice cose non sempre gradevoli, e anche Daniele Nardi, che con Tomek e Elisabeth di inverni sul Nanga ne ha passati due, che è stato tra i protagonisti dell’aiuto prestato ai due in contatto continuo per 72 ore attraverso il gruppo di soccorso che la moglie di Tomek ha pubblicamente ringraziato. Mancheranno anche Moro e Lunger, che a Tomek avevano legato un pezzo della loro storia al Nanga.

L’unica cosa di cui si può essere certi fin da ora è che Tomek da lassù se la sta veramente ridendo.

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5 Commenti

  1. Concordo con Da Polenza: la verità tende a scansare i riti e le cerimonie. O comunque ad essere scansata. Inviterei allora Nardi a lasciare qui un suo ricordo di Tomek. Magari non per riaccendere la polemica, ma solo per tener viva la vena seppur sotterranea di verità…
    Andrea G.

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