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Con corda e ramponi salva due cani dispersi da 48 ore

Dopo aver letto un appello su Facebook ha caricato la sua macchina con corde, ramponi e piccozze ed ha percorso 150 km fino all’attacco dell’Helvellyn, la terza montagna più alta d’Inghilterra. Proprio su quella vetta la 27enne Colette Kilroy aveva perso il pastore tedesco Lilah e il meticcio Cash durante una camminata. Erano passate ormai più di 48 ore da quando era stato lanciato l’allarme, ma dei due cani non vi era ancora nessuna traccia.

Scott Pilling ha impiegato più di due ore – tra ghiaccio e neve con pendenze fino a 60° – per arrivare al lato orientale della montagna: «Sapevo che quel versante non era stato controllato – forse perché è il più pericoloso – e allora ho deciso di salire sullo Swirral Edge». Da lì sopra poteva infatti vedere le due valli che si aprono sotto la dorsale. E proprio in quelle vallate credeva di trovare i due cani.

Imbracciando il binocolo si è però dovuto ricredere, perché mettendo a fuoco ha visto i due cani bloccati su uno strapiombo. «Una scena incredibile. Erano sotto una cornice di neve, forse per ripararsi dal vento stavano accovacciati uno vicino all’altro, con quello più grosso a proteggere il più piccolo dalle intemperie». Dopo ripetuti fischi e urla i cani risposero muovendosi. «Ero preoccupato che il cornicione di neve potesse crollare e uccidere i cani, così con l’aiuto di un altro alpinista di nome Nigel e di tre vigili del fuoco fuori servizio, abbiamo scavato una pendenza vicino al cornicione e abbiamo fatto a turno abbassandoci con le corde per raggiungerli».

A quel punto «abbiamo usato le corde come cavi e siamo stati in grado di portare i cani giù per la montagna in sicurezza». I due cani, provati dal freddo «erano troppo deboli per abbaiare e riuscivano solo a guaire. Soprattutto Cash, quello più piccolo, aveva bisogno di essere coccolato e sfregato perché aveva molto freddo».

Nel frattempo Scott, dopo aver cercato invano di contattare il soccorso in montagna, era riuscito a pubblicare una foto su Facebook, avvisando il proprietario che i suoi cani erano stati trovati. Al momento della riconsegna dei cani a Colette, Scott non era presente, ma la proprietaria l’ha voluto ringraziare «per aver rischiato la sua vita per i miei cani. Non riesco ad esprimere a parole la mia gratitudine». Una bella prova per Scott Pilling, che appassionatosi di montagna 3 anni fa, ha nel cassetto un sogno, quello di raggiungere tutte le Seven Summits.

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