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L’Agenda Ambientalista rimette l’ambiente al centro del dibattito politico

L’ambiente è uno degli argomenti più marginali nell’attuale campagna elettorale. Se ne parla poco e quando se ne parla lo si fa in maniera veloce e superficiale. L’argomento occupa infatti solo qualche trafiletto all’interno dei principali quotidiani e telegiornali italiani. Uno spazio riempitivo e marginale a cui 23 associazioni – tra cui Mountain Wilderness, Legambiente, Wwf, Greenpeace e Lipu – hanno deciso di ribellarsi. L’obiettivo è quello di riportare l’ambiente al centro del dibattito.

Per farlo hanno lanciato l’Agenda Ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese 2018: «50 proposte formulate dalle associazioni ambientaliste su energia, rifiuti, bonifiche, mobilità, consumo di suolo, agricoltura, parchi e paesaggio». Secondo le associazioni promotrici l’agenda serve a stimolare nelle compagini politiche la necessità di «un nuovo patto di sviluppo basato sul connubio inscindibile tra la dimensione ecologica e quella economica e sociale». Le associazioni parlano «dando voce ai milioni di cittadini italiani che ogni giorno scelgono di prendersi cura dei beni comuni e del futuro del nostro Paese e di coloro che sono preoccupati per la situazione ambientale». Secondo l’Istat infatti «il 51,9% degli italiani è preoccupato per i cambiamenti climatici».

Vediamo quindi quali sono le proposte contenute nell’Agenda Ambientalista:

PIANO NAZIONALE DEL CLIMA, DELL’ENERGIA E DELLA MOBILITÀ:
Tra le cinquanta proposte spiccano «gli impegni ineludibili per il nuovo Governo per rispondere a quanto ci chiede l’Europa e il mondo», come la redazione del Piano Nazionale Clima e Energia, «che faccia conseguire l’Obiettivo 100% rinnovabili al 2050» e il varo del Piano Nazionale della Mobilità «per favorire la mobilità pulita, a cominciare dalla bicicletta e dalle auto elettriche, e ripensare le città, liberandole da congestione, dall’inquinamento e dalle emissioni di gas serra».

STRATEGIA NAZIONALE PER LA BIODIVERSITÀ:
Le associazioni chiedono la definizione della nuova Strategia Nazionale per la Biodiversità «per conservare un patrimonio che non ha eguali in Europa – l’Italia ha il primato continentale per la varietà di specie e habitat – sottoposto a gravi fenomeni di bracconaggio e di speculazione nelle aree di pregio».

REVISIONE RADICALE DELLA PAC:
Chiedono inoltre alle forze politiche di «sostenere in sede comunitaria la revisione radicale della Politica Agricola Comune (PAC), basata sui principi dell’agroecologia e del benessere animale, evitando, tra l’altro, l’uso dei pesticidi nelle aree protette e vicino ai corsi d’acqua, mantenendo il divieto assoluto di prodotti OGM».

INCREMENTO DEI DELITTI AMBIENTALI:
Un particolare impegno viene poi richiesto nel prosieguo «del percorso avviato con l’introduzione del Codice Penale degli ecoreati, a cui andrebbero aggiunti nuovi “delitti ambientali” per la tutela della fauna protetta e l’istituzione di un Fondo nazionale per le bonifiche dei siti inquinati orfani – cioè senza più proprietario – sul modello del Superfund USA».

RILANCIO DEI PARCHI E NUOVI PIANI PAESAGGISTICI:
Per ridefinire e rilanciare il ruolo dei parchi nella tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, gli ambientalisti chiedono «la convocazione della Conferenza nazionale sulle aree protette ed il completamento dei nuovi Piani paesaggistici, sinora approvati da tre Regioni: Puglia, Sardegna e Toscana». Inoltre le associazioni chiedono di porre fine alle disposizioni che molte amministrazioni mettevano in campo furbescamente per aggirare la pianificazione urbanistica e consumare ulteriore suolo.

Le 50 proposte contenute nell’Agenda Ambientalista, che mirano alla «ri-conversione ecologica del Paese», sono raggruppate in 18 filoni tematici «che in questi giorni sono stati messi all’attenzione delle forze e dei movimenti politici che si candidano al governo dell’Italia». L’obiettivo è «costituire la base per un confronto con il futuro presidente del Consiglio incaricato, in occasione degli incontri con i corpi intermedi per la formazione del Programma di Governo» riportando così sulla scena politica le tematiche ambientali.

Di seguito l’elenco delle associazioni che hanno redatto e sottoscritto l’Agenda Ambientalista per la ri-conversione ecologica del Paese 2018:
Accademia Kronos, AIIG, Associazione Ambiente e Lavoro, CTS, ENPA, Fare Verde, Federazione Pro Natura, Federazione Italiana Amici della Bicicletta – FIAB, Forum Ambientalista, Greenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridica Onlus, Gruppi di Ricerca Ecologica, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Rangers d’Italia, SIGEA, Slow Food Italia, TCI, VAS, WWF.

Ai seguenti link potete trovate la versione integrale e la versione sintetica dell’Agenda Ambientalista.

 

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