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Con il “patto del trekking” Messner rilancia la candidatura di Maria Elena Boschi in Alto Adige

Maria Elena Boschi e Messner questa estate. Foto @ Corriere.it

Era estate. Un giorno mi telefona il presidente della Provincia Arno Kompatscher e mi chiede di portare in montagna Maria Elena Boschi. Avevo appena detto di no a Sebastian Kurz, oggi presidente dell’Austria, prevedendo il suo patto con l’estrema destra. E avevo già il solito impegno a camminare a Solda con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Non faccio politica, ma ho accettato l’invito della Boschi: e non mi sono pentito”.  

Con queste parole, rilasciate in occasione di una intervista a Repubblica in edicola ieri, Rehinold Messner si butta nella mischia della campagna elettorale delle politiche 2018, rivelando quello che viene definito il “patto del trekking”, finalizzato a rilanciare la candidatura molto dibattuta di Maria Elena Boschi nel collegio di Bolzano.

Una passeggiata che sembra aver convinto Messner della bontà della Boschi, tanto da essersi speso della sua promozione. “Io penso molto prima di accettare di andare con qualcuno in montagna. Mi sono documentato, Zeller mi ha assicurato che dal tavolo della Boschi sono passate leggi fondamentali per l’autonomia altoatesina. Dopo averla conosciuta confermo che è simpatica e che ha il fisico giusto per camminare e per salire, non solo tra le vette”.

Verrà votata? “Non ho dubbi –  risponde l’alpinista – Qui la gente non vuole perdere il benessere: non userà la Boschi per l’ultimo sgambetto a Renzi

 La candidatura dell’aretina Boschi nel collegio altoatesino pare quindi lanciato, con il sigillo di Reihold Messner a sancirne la sua benedizione.

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