Arrampicata

8b+ a 12 anni: Oriane Bertone sale il boulder “Golden Shadow”

Arrivare a quelle difficoltà a soli 12 anni non è da tutti. Il concentrato di forza e tecnica di Oriane Bertone è riuscita a chiudere il boulder “Golden Shadow” (8b+) nelle Rocklands. A soli 12 ha salito il suo primo blocco 8b+, un record che apparteneva prima a Ashima Shiraishi che aveva salito lo stesso blocco a 13 anni. 

Interessante notare come queste due campionesse siano arrivate prima, di un fuori classe come Adam Ondra, che arrivò a queste difficoltà a 15 anni. Come notato dal sito 8a.nu l’arrampicata sportiva è forse l’unico sport dove le differenze di sesso ed età vengono annullate. Dove potenza, agilità e tecnica possono essere sviluppate nello stesso modo sia che tu ti chiami Adam Ondra, sia che tu ti chiami, come in questo caso, Oriane Bertone. 

Qui sotto il video dell’impresa di Oriane. 

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2 Commenti

  1. Il problema è che le conseguenze sui tendini della giovane atleta, praticando l’arrampicata a questi livelli e in età dello sviluppo, saranno visibili solo tra 40-50 anni.
    E all’artrite cronica non c’è rimedio.
    Io non lo farei fare a mio figlio/a.

  2. Sì, le differenze di sesso ed età vengono annullate, ma non in crudi termini di prestazione, tanto è vero che anche in 8a.nu, dove hanno la sana ed anglosassone ossessione per il ranking, esistono gli handicap per sesso ed età.
    Ciò che annulla le differenze non è infatti la posizione nel ranking o il livello dell’exploit, ma l’interesse che una prestazione riesce a generare indipendentemente dal sesso o età di chi l’ha compiuta (o anche in virtù di queste) e questa non è una mera questione di grado.
    Questo discorso ovviamente è trasportabile anche nell’alpinismo, dove perde ancora di più il senso di stabilire chi è più o meno forte rispetto a quanto è interessante quello che fa.
    Ad esempio a me non interessa sapere se la Revol è più o meno forte della Lunger (discorsi ascoltati nei bar di fondovalle) ma quello che sta facendo sul Nanga Parbat mi appassiona.
    In definitiva volevo parlare del lato artistico che l’arrampicata continua e spero continuerà ad avere, perché è soprattutto lì che risiede la sua unicità, unicità che va preservata.

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