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Il presidente nazionale del CNSAS scrive e Subaru fa dietro front scusandosi

Maurizio Dellantonio, Presidente Generale CNSAS. Foto @ CNSAS

Subaru ha fatto rewind dopo la figuraccia con la pubblicità radio che recitava “Soccorso alpino rispondete, passo”.

Un passo indietro fatto anzitutto grazie all’intervento del presidente nazionale CNSAS Maurizio Dellantonio che ci spiega “la pubblicità era un po’ esagerata”, ma soprattutto che “il binomio ‘Soccorso Alpino’ è un marchio registrato e l’azienda automobilistica non ci ha chiesto il permesso per l’utilizzo”. Infatti il Soccorso Alpino non ha ricevuto alcun tipo di preavviso. “Per questo l’altro ieri (giovedì, ndr) ho scritto all’azienda precisando che questa loro pubblicità era inappropriata” spiega il presidente. “Noi riceviamo veramente quelle chiamate e, ovviamente, non c’è mai stata una risposta di quel tipo”. Detto questo Dellantonio ha chiesto la rimozione della pubblicità, cosa che è stata fatta immediatamente. “Dopodiché sono stato contattato telefonicamente da un loro responsabile che si è scusato a nome dell’aziende e ha addirittura proposto un incontro per scusarsi di persona”.

Tutto risolto quindi tra Soccorso Alpino e Subaru. Nell’aria rimane solamente un sorriso amaro per quella che “molto probabilmente è stata una svista inconsapevole”. D’altronde, spiega il presidente, “se una pubblicità vuole essere accattivante deve essere estrema, ma questa volta andava a toccare avvenimenti e accadimenti seri e reali”. Soprattutto in questi giorni in cui ricorre l’anniversario della tragedia di Rigopiano. “Occasione in cui le prime chiamate ricevute non si allontanavano molto da quella proposta nello spot. Molti chiedevano aiuto perché erano bloccate in macchina”.

Sorge però spontanea una domanda: questo impacciato tentativo pubblicitario potrebbe essere o no un aiuto per far diminuire le chiamate “superflue” al Soccorso Alpino? “No, le chiamate fuori luogo arrivano sempre e continueranno ad arrivare. Per fare un esempio l’escursionista con i tacchi in difficoltà su un sentiero d’alta quota continuerà ad esistere. Sono chiamate che non sempre producono l’invio di una squadra sul posto, magari si concludono con semplici consigli telefonici. Ma non sono mai chiamate superflue o inutili. Può capitare infatti che chiamate di poco conto possano nascondere una situazione di reale rischio. Ad esempio la chiamata di un escursionista troppo stanco nell’immediatezza può apparire banale, ma se lui si trova in cima ad una montagna e sta arrivando la notte allora l’ambiente può compromettere ed aggravare la situazione rendendo fondamentale l’intervento del Soccorso”.

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Un commento

  1. Una Subaru Forrester 4×4 ,con Logo sulle fiancate della ditta, al Soccorso alpino e pace fatta.Un volto noto di attore che su presta allo spot costerebbe di piu’.

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