Storia dell'alpinismo

10 anni dalla morte di Sir Edmund Hillary

E’ passato un decennio da quando ci lasciava Sir Edmund Hillary, uno dei personaggi più importanti della storia dell’alpinismo. Moriva ad 88 anni, l’11 gennaio del 2008, per un malore all’Auckland City Hospital, in Nuova Zelanda. Con un giorno di ritardo (sperando che ci perdoni), vogliamo ricordare alcune delle sue imprese più importanti: a partire  ovviamente dalla salita all’Everest fino al suo impegno umanitario. 

Infatti dopo quel 29 maggio del 1953 quando calpestò per primo, insieme a Tenzing Norgay Sherpa, la cima della montagna più alta del mondo, il suo desiderio di esplorare continuò per tutta la sua vita. 

Nel 1968 navigò i fiumi a est del Nepal utilizzando solo delle piccole imbarcazioni. Nel 1977 invece risalì interamente il fiume Gange, dalla foce nell’oceano indiano fino alle sorgenti himalayane. Fu anche il primo uomo ad aver raggiunto i cosiddetti tre poli della terra: l’Everest, il Polo Sud e il Polo Nord (quest’ultimo con l’astronauta Neil Armstrong). Tra le altre salite alpinistiche ricordiamo la prima ascesa all’Ama Dablam (6.987 m), al Thamserku (6.367 m) e al Kangtega (6.767 m).

Sir Edmund non verrà ricordato solo per l’Everest e le avventure esplorative, ma anche per aver aiutato a costruire 25 scuole, 2 ospedali, 12 cliniche, e numerose opere idriche in Nepal. 

Tra tante attività alpinistiche, umanitarie ed esplorative  Edmund Hillary fu anche nominato “Sir” dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra (alla quale fu dedicata la salita all’Everest), fu ambasciatore in India, Nepal e Bangaldesh. Fu anche decorato dall’ONU per il suo lavoro di protezione dell’ambiente. 

Qui sotto potete vedere un documentario che racconta la storica prima salita all’Everest. 

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