AlpinismoStoria dell'alpinismo

E.r. a 5000 metri: ecco il doctor Eric

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PERICHE, Nepal — Magnetico, deciso e di una simpatia travolgente. Capace di affrontare qualsiasi emergenza, a cinquemila mentri sopra o sotto il mare. E’ un personaggio straordinario quello che vi presentiamo oggi, cari lettori: si chiama Eric Johnson, è americano e presidia la tenda medica del campo base dell’Everest. E’ lì che lo abbiamo incontrato. Ci ha mostrato gli strumenti con cui lavora e raccontato dei casi più frequenti e più drammatici che ha trattato. Una videointervista davvero da non perdere.

Il “doctor Eric” lavora nell’enorme tenda bianca che sorge al centro del campo base. Ci rimane tre mesi, finchè l’ultimo alpinista scende dalla montagna. Con i suoi colleghi dell’Himalayan Rescue Association, assiste circa 300 persone ogni stagione, provvedendo anche ai soccorsi in elicottero. Ma, svela, quasi mai cura edemi cerebrali o polmonari d’alta quota.

“Gli alpinisti sono esperti – svela il doctor Eric – sanno come affrontare la quota. I problemi sono più frequenti nei trekkers. La tosse del Khumbu è sicuramente la cosa più diffusa. Tante persone arrivano qui spaventate, e non si rendono conto che è una normale reazione all’ipossia. Le cose più brutte sono invece i traumi e i congelamenti gravi. Una donna, che ci ha messo 3 giorni a scendere dalla cima, è arrivata qui con le mani e mezza faccia completamente congelati”.

Eric Johnson è sicuramente tra i personaggi più interessanti che Montagna.tv abbia incontrato finora. Un’infinita passione per la montagna, un sorriso per tutti e al contempo la capacità di decidere in una frazione di secondo come agire per salvare una vita umana. Gli aneddoti che ha raccolto durante i mesi passati sul Tetto del mondo sono infiniti e rivelano una visione di quel mondo a tratti diversa, ma complementare rispetto a quella alpinistica.

“Io penso che la maggior parte delle persone che si trovano qui non abbia alcuna idea di dove si trovi – dice il medico – né di cosa stia per affrontare. C’è stato un gruppo di africani per esempio. Sono arrivati al campo base. Hanno camminato fra le tende. Hanno guardato l’Icefall e hanno detto: impossibile. E poi: fa troppo freddo. E sono tornati a casa. Dopo un solo giorno”.

“Molti non capiscono che cosa sia scalare questa montagna – racconta Eric -. Si tratta di capire come dormire, come riposare, che cosa mangiare o bere. Di avere la pazienza di aspettare i tempi della montagne. Quelli che lo fanno sì, che vivono davvero la sfida”.

Eric racconta anche di qunato importante sia il Laboratorio Piramide per il lavoro dell’Himalayan Rescue Association, mostra i suoi strumenti nella tenda medica, snocciola aneddoti curiosi e affascinanti, racconta della sua vita “sotto pressione” tra il diving e l’alpinismo. Imperdibile, davvero, la videointervista di montagna.tv. Clicca qui sotto per guardarla!

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