Era a Cuneo per la serata del Festival Muovi Mondi quando sulle testate di tutto il mondo è rimbalzata la notizia che lo yeti in realtà, secondo un nuovo studio sul DNA, non esiste.
Il commento più ricercato è stato ovviamente quello di Rehinold Messner, che da oramai più di 20 anni i si occupa dello yeti; nel 2015 aveva affrontato una spedizione scientifica in Pakistan per ricercare l’animale leggendario, che l’alpinista, come ha scritto nel suo libro “Yeti, leggenda e verità”, considera un ibrido di orso.
“L’ho sempre detto e scritto che lo yeti in realtà è un orso”, ha commentato ieri sera all’ANSA Reinhold Messner. “La leggenda dello yeti – aggiunge – comunque va oltre la scienza, perché si tratta dell’immagine che la gente del posto vuole avere di questo animale. In sostanza, si tratta del corrispettivo zoologico dell’immaginazione popolare”.
Messner si è detto inoltre rammaricato per essere spesso stato deriso in questi anni per i suoi studi sullo yeti, ma ricorda con simpatia anche una barzelletta che lo vedeva come protagonista: “Uno yeti incontra un altro e racconta: ‘Sai – dice -, ho visto Reinhold Messner’. Risponde l’altro stupefatto: ‘Allora esiste davvero!'”.