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Francia: calano i morti per le valanghe a causa della siccità. Molti incidenti sono però evitabili

Nel suo bollettino annuale l’ANENA (Association nationale pour l’étude de la neige et des avalanches), l’equivalente francese dell’AINEVA, ha registrato che, tra l’1 ottobre 2016 e il 30 settembre 2017, si sono verificate 45 valanghe che hanno coinvolto almeno una persona. Di questi incidenti 13 sono risultati fatali causando in tutto la morte di 22 persone. Numeri paragonabili alla stagione 2015-2016, che a livello meteorologico è stata simile a quella di quest’anno: neve arrivata tardi e scioglimento rapido e precoce.

L’esperto dell’ANENA Frédéric Jarry ha commentato: “Queste condizioni hanno certamente favorito un numero di incidenti inferiori alla media”. Infatti il bilancio di quest’anno è di 7 morti e 8 feriti inferiori alla media (la media annuale, dal 1971-72 era di circa 30 morti l’anno). 

Questi dati sono positivi se proporzionati al numero sempre maggiore di alpinisti che frequentano la montagna in Francia. Sempre Frédéric Jarry fa notare come molti di questi episodi potrebbero essere evitati: il più delle volte gli alpinisti o gli scialpinisti sono stati travolti quando c’era un rischio di valanga 3 o 4 e su pendii a 35° o più. Undici valanghe sono avvenute dopo una grande nevicata o dopo giornate con molto vento e in otto casi il comportamento delle vittime non ha tenuto conto del rischio oggettivo della montagna. 

 

Fonte @ Le Dauphin Libéré

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