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Aconcagua, alpinista muore nella bufera

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BUENOS AIRES, Argentina — Nuova tragedia sull’Aconcagua, la cima più alta del Sud America con i suoi 6.962 metri. Un alpinista americano è morto nei giorni scorsi mentre scendeva dalla vetta. Sorpreso dalla bufera, pare abbia perso la traccia e sia finito sul Ghiacciaio dei Polacchi, dove è morto.

Michel Miniesil, 39 anni americano di origini thailandesi, era al suo terzo tentativo sull’Aconcagua. Finalmente era riuscito a toccare la vetta, percorrendo la via normale sul versante nord. In discesa, la tragedia.

Secondo quanto riferito da Juan Carlos Caleri, capo della polizia, una violenta bufera si è scatenata sulla parte alta della montagna, facendo perdere l’orientamento all’alpinista. Sbagliando strada, si è infilato sul Ghiacciaio dei Polacchi e non è più riuscito a uscirne. Si tratta più o meno della stessa dinamica con cui era morta, lo scorso gennaio, una ragazza italiana con la guida argentina.

La squadra di soccorso ha trovato Miniesil lunedì a mezzogiorno, ma non ha potuto recuperare il corpo subito per colpa del maltempo ancora forte, frutto di una perturbazione che insiste sulla zona da quasi un mese. Il Parco ha infatti comunicato, nei giorni scorsi, che erano già stati venduti più di 300 permessi di salita, ma che per 20 giorni nessuno ha potuto raggiungere la vetta a causa del maltempo.

La stagione alpinistica, sull’Aconcagua, è appena iniziata e proseguirà fino al prossimo marzo.

Sara Sottocornola

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