Arrampicata

Stefano Ghisolfi: l’arrampicata made in Italy dai lampioni al 9b

Climber di punta made in Italy, Stefano Ghisolfi si è raccontato in un’intervista al settimanale Sportweek. Stefano, classe 1993, è l’unico climber italiano ad aver scalato fino al 9b: nel cuneese, ad Andonno, e l’altro “First Round, First Minute” a Margalef in Spagna.

Il fortissimo climber italiano, che nel 2020 parteciperà alle olimpiadi di Tokyo, dove per la prima volta sarà presente l’arrampicata sportiva (speed, lead e boulder), si è raccontato a tutto tondo: dalle origini, dove arrampicava sui pali della luce a Torino fino ad oggi tra i due 9b e la vittoria alla Coppa del Mondo di arrampicata in Cina.

E poi ancora, il rapporto molto importante con la fidanzata, in attesa di trapianto di reni, vera mental coach di Stefano: “Certe volte le basta un piccolo sonno per riprendersi e magari accompagnarmi a scalare. A quel punto io mi dico: se ce la fai lei, la mia è solo stanchezza mentale. Sara mi aiuta moltissimo, l’unico problema è che, essendo in lista per il trapianto, deve essere sempre reperibile, quindi non può uscire dall’Europa”.

Mentre per quanto riguarda roccia e plastica: “Metterei alla pari i successi nelle due specialità. Nell’arrampicata sportiva le vittorie in Coppa del mondo, entrambe in Cina, equivalgono ai due 9b che sono riuscito a portare a termine. Ma il fatto che sul secondo io sia stato il quarto a farcela dopo tre fuoriclasse come Sharma, Ondra e Megos, sì, è un motivo di grande orgoglio”. Nel futuro immediato ci sarà il Canada, nella British Columbia: “Dreamcatcher”, un 9a che sembra interessante…

 

Fonte @Sporweek/La Gazzetta dello Sport 

 

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