Sci, marcia a Cansiglio contro nuovo impianto
TAMBRE, Belluno — C’erano 600 persone ieri a Casera Palatina, sulle montagne bellunesi per il 22esimo Raduno alpinistico ed ambientalista. Gente comune, membri del Cai, Mountain Wilderness, Wwf e Legambiente, tutti in marcia per protesta contro il nuovo impianto sciistico che la Regione vorrebbe costruire nella zona del Cansiglio e del Piancavallo. Una vecchia questione su cui i manifestanti non sono disposti a mollare.
Tutti riuniti per manifestare ancora una volta contro il progetto della Regione Veneto che vuole costruire nuovi impianti sciistici di collegamento tra Pian Cavallo ed il Cansiglio-Alpago, attraverso Forcella Palantina. Un’operazione, i cui costi sono stimati intorno a 25-30 milioni di euro, che i manifestanti ritengono inaccettabile poiché cambierebbe in modo irreversibile l’assetto naturalistico e paesaggistico del versante veneto della zona.
Il proposito non è nuovo, ma anzi da anni costituisce una delle maggiori controversie intercorse tra le diverse Amministrazioni e gli ambientalisti. Come sempre c’erano i rappresentanti di numerose associazioni: da Mountain Wilderness al Cai, da Legambiente alla Lipu, all’Ecoistituto, al Wwf.
Secondo quanto riferisce il Corriere delle Alpi, la protesta dei manifestanti non vuole essere solo d’opposizione. Per questo i rappresentanti delle associazioni si sarebbero impegnati a ritrovarsi a breve per formulare una proposta alternativa e costruttiva.
"Vogliamo individuare un’alternativa di sviluppo all’impiantistica – ha dichiarato Vittorio De Savorgnani, uno degli organizzatori del Raduno – e per questo lavoreremo su un programma d’iniziative di sviluppo sostenibile, dalle produzioni biologiche all’agriturismo, alla sentieristica. Quando porteremo il nostro piano alle istituzioni, chiederemo che lo finanzino attraverso i fondi che avevano destinato alle nuove piste e alle nuove strutture di risalita: almeno 10 milioni di euro, ma forse tra i 40 ed i 50".