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Un tricolore lungo 1 km sulla nord dell’Adamello, ma il CAI si oppone

Il progetto è mastodontico: nel 2018, a cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, l’associazione Impronta camuna avrebbe voluto adornare la parete nord dell’Adamello con un tricolore lungo mille metri, di nove metri di larghezza (tre per colore), in tessuto, da issare per 15 giorni, del peso di 45-48 quintali. 

L’idea è di realizzare una teleferica a cima Veneroccolo, adatta a issare il tricolore, e a metà vedretta mettere il punto di ancoraggio della fune, mentre l’altro sarà sulla cima Adamello. Sulla fune di acciaio sarà issato il tricolore e ogni due metri ci sarà poi un ancoraggio a terra, lungo appunto la parete nord dell’Adamello.

I “no” sono stati pressoché unanimi, incluso quello del Parco Adamello, che avrebbero contestato l’opera sotto due profili: disturbo alla fauna selvatica (aquila reale, stambecco e pernice bianca) e inquinamento degli elicotteri con rumori, scarichi di residui di carburante, suoni e luci incompatibili col sito Natura 2000 e il parco naturale (in cui è inserito l’Adamello).

Ora, in merito ai commenti e posizioni espresse da più parti sul progetto della stesura di un Tricolore gigante lungo la parete nord dell’Adamello per ricordare la “Grande Guerra” e i suoi caduti, si esprime anche il Club Alpino Italiano – Regione Lombardia, che condivide e sostiene i pareri contrari già espressi dalle realtà bresciane del CAI, dalla Comunità Montana di Valcamonica e dal Parco dell’Adamello.

Pur rispettando e condividendo l’intento di onorare la memoria dei caduti di tutte le Nazioni che presero parte alla “Grande Guerra”, il CAI Lombardia ritiene che la stesura di un Tricolore lungo un chilometro e largo 9 metri non sia compatibile con i principi del Sodalizio in materia di tutela ambientale. 

Il Club Alpino Italiano – Regione Lombardia ribadisce inoltre il proprio sostegno alle iniziative di commemorazione avanzate dalle locali Sezioni del CAI e da altri enti e associazioni finalizzate ad una maggior tutela del territorio e del patrimonio culturale come il recupero di siti, trincee e baraccamentinonché la realizzazione di itinerari tematici al fine di favorire una maggior conoscenza dei tragici eventi che hanno caratterizzato le zone dell’Adamello nella Prima Guerra Mondiale, in particolare nei confronti delle nuove generazioni.

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