Film sul climber che si amputò il braccio
MANCHESTER, Gran Bretagna — E’ una storia incredibile per questo non stupisce che possa diventare un film. E’ quella di Aron Ralston, climber statunitense che è rimasto vittima di un brutto incidente mentre faceva canyoning nello Utah. Un masso gli è caduto addosso, gli ha schiacciato un braccio: dopo 5 giorni di agonia lo scalatore se l’è tagliato con un coltellino, salvandosi la vita. Oggi al posto dell’avambraccio ha impiantata una picozza. Proprio questa storia sarebbe la prossima fatica del regista inglese Danny Boyle.
Rimane bloccato col braccio sotto la roccia per 5 lunghi giorni. Centellina l’acqua rimastagli, finché non è costretto a bere la propria urina. Pensa di essere morto e così scolpisce nella roccia di arenaria la sua data di nascita, quella presunta di morte e il nome e poi gira un breve video per dire addio ai familiari.
Poi, Ralston decide di tagliarsi il braccio per liberarsi, facendo leva sul blocco che aveva spezzato radio e ulna. Utilizzando la lama del suo coltellino svizzero recide la pelle e i tendini, e finalmente è libero. Allora si mette in cammino: oltre 12 chilometri a piedi prima di arrivare al suo furgoncino e la discesa di una parete strapiombante di 23 metri. Perché naturalmente non ha con sé il cellulare.
Alla fine incontra una famiglia olandese in vacanza nello Utah, che gli offre subito acqua e i celebri biscotti Orfeo, unico cibo che avevano con loro. E’ finalmente finita. I soccorsi arrivano sul posto, portano Ralston in ospedale. L’ente del Parco recupera anche il braccio da sotto il masso: l’alpinista infatti, lo farà cremare, per poi dargli degno funerale spargendo le ceneri intorno al blocco. Poi come protesi si fa impiantare una picozza.
Un fatto a dir poco incredibile, che però appunto è realtà. Ce n’è in abbondanza per farne un film, ed è proprio quello che avrebbe intenzione di fare il regista inglese Danny Boyle. Visionario ed eclettico, autore di capolavori diventati ormai storia, come Trainspotting e The Millionaire, con cui ha anche vinto l’Oscar l’anno scorso.
Fino a pochi giorni fa Boyle aveva accennato a diversi possibili nuovi progetti cinematografici, ma nessuno di questi sembrava convincerlo fino in fondo. È stato poi il regista stesso a comunicare la decisione. "Il film su cui sto lavorando adesso – avrebbe detto alla stampa inglese – è una storia vera perciò stiamo cercando di risolvere problemi legati ai diritti. Se tutto va bene cominceremo le riprese a marzo".