Shisha: è finita, la Pasaban rinuncia
Updated LHASA, Tibet — Voleva tentare oggi, ma ha dovuto rinunciare. Rientra in Spagna a mani vuote Edurne Pasaban, che cercava il suo 13esimo ottomia sulla parete sud dello Shisha Pangma. "E’ finita – ha detto l’alpinista – Le previsioni non mostrano alcun miglioramento percui è inutile aspettare. Torniamo a casa, con questo vento non si può tentare. Ringrazio tutti per il sostegno, e prometto che continuerò con il mio progetto di salire i 14 ottomila".
"Siamo arrivati lassù alle 15.30 – racconta la Pasaban -. I primi sono stati Alex Chicon e Ferran Latorre. Io ero ancora nel camino con Asier Izaguirre, quando ho sentito una serie di imprecazioni e poi la loro frase: il vento ha soffiato via tutte e tre le tende. Non ci potevo credere. E invece, era vero. Sono arrivata su e non c’era niente, niente di niente: tende, borse, tappeti, vestiti, cibo, fornelli, guanti, piccozze, tutto spazzato via, anche se lo avevamo legato con le corde. Mi sono bloccata, non sapevo cosa dire o fare. Eravamo lì al freddo, al vento, Alex gridava, Ferran filmava con tutto lo sconforto del mondo, Asier fissava nel vuoto".
"Siamo scesi al campo avanzato – prosegue l’alpinista -. A metà della calata lungo il camino sono scoppiata a piangere… il senso di impotenza, il freddo, il dolore, mi sono bloccata. Eravamo in un posto pericoloso, sotto dei seracchi, ma non ci riuscivo… per fortuna loro mi sono stati vicino, mi hanno coccolato con baci e carezze finché mi sono ripresa. Siamo arrivati al campo che era notte, stanchi e demoralizzati".
Il giorno dopo, tutto il team si è svegliato con energia nuova, deciso a sfruttare fino all’ultimo le proprie possibilità. Sono scesi al campo base e ora stanno cercando di recuperare del materiale sostitutivo per salire in vetta, sperando in una breve finestra che consentisse il tentativo.
"Puntiamo al 15 ottobre – diceva la Pasaban -. Oltre quella data non avremo più possibilità perchè il nostro permesso scade il 20 ottobre". Purtroppo, il vento non è mai calato e i baschi hanno dovuto riporre le armi e rinunciare alla salita.